In termini di quota di consumo interno lordo di energia da fonti rinnovabili, l’Italia è seconda solo alla Svezia, tra i principali Paesi europei. La percentuale di FER ha raggiunto infatti il 19 per cento nel 2022, contro una media europea del 18,4 per cento.
È quanto emerge dall’ultima edizione del Rapporto ISPRA “Efficiency and decarbonization indicators in Italy and in the biggest European countries”, pubblicato il 26 settembre.
Fabbisogno energetico e gas serra
Dal 2005 al 2022, nel nostro Paese, il fabbisogno di energia per unità di PIL si è ridotto del 23,4 per cento, mentre le emissioni di gas serra per unità di PIL sono diminuite del 32 per cento. Sono calate in tutti i settori anche le emissioni di gas serra per unità di energia consumata (-7,8 per cento in agricoltura; -10,4 per cento nell’industria e -22,6 per cento nei servizi).
Fino al 2000 le principali fonti di energia rinnovabile sono state la geotermia e l’idroelettrico. Dal 2000, la bioenergia ha mostrato una crescita considerevole; negli ultimi anni, anche l’energia solare ed eolica hanno assunto un ruolo significativo, arrivando a rappresentare il 15,8 per cento del consumo di energia rinnovabile.
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— ISPRA – Ist. Sup. Protezione e Ricerca Ambientale (@ISPRA_Press) September 26, 2024
Lo scenario attuale
L’intensità energetica in Italia, espressa in termini di consumo interno lordo di energia per unità di PIL, è tra le più basse nei principali Paesi europei: 83,5 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) contro 98,3 tep dei 27 Stati membri dell’UE nel 2022. Le emissioni di gas serra nazionali per unità di consumo interno lordo di energia, tuttavia, sono più elevate della media europea: 2,79 tonnellate di CO2 equivalente per tep, contro le 2,49 dei Paesi UE.
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Le sfide future
Gli indicatori di decarbonizzazione e di intensità energetica per settore mostrano come l‘industria e l’agricoltura costituiscano un’eccellenza in Europa, mentre settori come residenziale e trasporti presentino ampi margini di miglioramento rispetto alle prestazioni registrate nei principali Paesi europei.
Il livello di elettrificazione del settore residenziale in Italia è ben al di sotto della media europea e il settore dei trasporti ha ampi margini di riduzione delle emissioni, soprattutto nel segmento delle autovetture. Le emissioni italiane pro capite per questo segmento dei trasporti sono superiori alla media europea e tra le più alte tra i principali Paesi.
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