“Italia hub del gas” a livello europeo: rapidi investimenti nel Gnl

Il rapporto dell'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (Ieefa)

Si prevede che la capacità di importazione di gas naturale liquefatto (Gnl), da parte dell’Italia, aumenterà del 22% nel primo trimestre del 2025. L’impennata è motivata dall’apertura dell’unità di stoccaggio e rigassificazione galleggiante (Fsru) di Ravenna da parte del gestore Snam, da 5 miliardi di metri cubi (bcm). Lo rileva il rapporto Italy’s soaring gas investments ignore falling demand redatto dall’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (Ieefa).

Gnl

Sebbene la produzione di gas del Paese sia stata bassa e stabile negli ultimi anni, le importazioni tramite gasdotto sono diminuite del 28%, dal 2021 al 2023. La domanda di gas è diminuita del 19% tra il 2021 e il 2024. Per quanto riguarda il Gnl, le importazioni sono aumentate del 71% dal 2021 al 2023, ma sono diminuite del 12% nel 2024.

Leggi anche Gnl, un’analisi per capire se siamo a nuova frontiera dell’economia americana

“Italia hub del gas”: rapidi investimenti nel Gnl

L’obiettivo dell’Italia di “diventare un hub del gas per l’Europa ha influenzato i suoi rapidi investimenti nelle infrastrutture del Gnl”. Da febbraio 2022, il Paese ha aggiunto 7,5 miliardi di metri cubi di capacità di rigassificazione, tra cui l’ampliamento dei terminali Toscana Fsru e Adriatic Lng e l’installazione di un nuovo Fsru a Piombino. Oltre al prossimo lancio dell’unità di Ravenna, un nuovo terminale a Porto Empedocle dovrebbe entrare in funzione nel 2026.

Per porre fine alla sua dipendenza dalle importazioni di gas russo, l’Italia sta anche valutando lo sviluppo del terminale Gioia Tauro accantonato, che potrebbe elaborare 12 miliardi di metri cubi di Gnl all’anno. Come rileva lo studio, quest’ultimo è stato proposto nel 2005 e potrebbe essere commissionato nel 2026. Questa espansione potrebbe triplicare la capacità di rigassificazione del Gnl del Paese, passando da 16,1 miliardi di metri cubi nel 2022 a 47,5 miliardi di metri cubi nel 2026.

Leggi anche GNL, la Cina guiderà l’aumento della capacità globale di rigassificazione

Volumi rigassificazione non al passo della capacità

Le importazioni di gas russo dall’Italia tramite il gasdotto Trans Austria Gas sono diminuite da 29,1 miliardi di metri cubi nel 2021 a 2,8 miliardi di metri cubi nel 2023, con un calo del 90%. Nello stesso periodo, le importazioni di gas libico tramite il gasdotto Greenstream sono diminuite del 22%. Per contro, il gas proveniente dall’Europa nord-occidentale, tramite la Svizzera con il gasdotto Transitgas, è triplicato tra il 2021 e il 2023. Le importazioni di gas algerino, tramite il gasdotto Trans-Mediterraneo sono aumentate del 9%, e le importazioni di gas azero, tramite il gasdotto Trans Austria Gas, sono cresciute del 38%. Le importazioni presso i terminali Fsrru di Panigaglia e Toscana sono più che raddoppiate tra il 2021 e il 2023, mentre quelle presso il terminale Adriatic Lng sono aumentate del 23%.

gnl-2

Il tasso medio di utilizzo dei terminali Gnl in Italia, da gennaio a settembre 2024, secondo lo studio, suggerisce che i volumi di rigassificazione non stanno tenendo il passo con l’espansione della capacità. I tassi di utilizzo sono stati elevati per Adriatic Lng (90%) e Piombino (67%), ma molto più bassi per Panigaglia (28%) e Toscana Fsru (13%). In conclusione, il report evidenzia che “se il consumo di gas in Italia continuerà a diminuire, entro il 2030 la domanda di Gnl sarà inferiore a un terzo della sua capacità di rigassificazione”.

Leggi anche In arrivo a Genova prima nave con sistema di bunkeraggio Gnl


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.