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L’ultimo rapporto di Global data, “Dimensioni del mercato dell’energia in Iran, tendenze, regolamenti, panorama competitivo e previsioni, 2022-2035”, rivela che il governo iraniano ha diversi sistemi di supporto per promuovere la crescita delle energie rinnovabili.

Nonostante le sanzioni imposte, che hanno congelato il settore finanziario e bancario, il ministero dell’Energia iraniano ha annunciato l’intenzione di aggiungere 10 GW di capacità rinnovabile (compresa l’energia idroelettrica convenzionale) entro la fine del 2026.

Domande per progetti da 80 GW rinnovabili

La Renewable energy and energy efficiency organization ha firmato un memorandum of understanding con investitori privati ​​per eseguire il piano e ha indicato che avrebbe stanziato circa 71,4 milioni di dollari (circa 73 milioni di euro) verso la prima serie di progetti nel prossimo budget, rivelando che sono state ricevute domande per oltre 80 GW di progetti di energia rinnovabile.

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Secondo quanto rivelato da Global data, il governo iraniano consente anche eccezioni ai dazi doganali per le apparecchiature utilizzate nella costruzione di centrali elettriche rinnovabili. Oltre a questo, c’è un’imposta sull’elettricità applicata alla bolletta dell’elettricità che viene utilizzata per lo sviluppo di centrali a energia pulita: “La sfida chiave è la mancanza di investimenti esteri nel settore delle rinnovabili a causa delle sanzioni imposte all’Iran”, si legge nella nota stampa.

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In servizio prima fabbrica di celle solari

Ci sono piani per aumentare la capacità del modulo fotovoltaico a 1,5 GW entro la fine del 2023: “Tuttavia, per essere in grado di accelerare completamente lo sviluppo dell’energia rinnovabile, l’Iran deve eseguire l’accordo nucleare che eliminerà le sanzioni contro il paese e portare più investimenti privati”, evidenzia la nota.

Sviluppi positivi nel settore delle rinnovabili in Iran vengono rilevati dal rapporto di Global data dopo la messa in servizio della prima fabbrica di celle solari del Paese all’inizio del 2022. La capacità iniziale dell’impianto è di 150 MW ed è situata vicino a Khomeini.

Secondo la società di analisi, “la rimozione delle sanzioni fornirà la spinta necessaria al settore delle rinnovabili iraniano. Secondo la tendenza attuale, entro il 2026 sarà raggiunto solo un quarto delle aggiunte di capacità previste. Gli investimenti esteri nel settore delle rinnovabili e il trasferimento di conoscenze sulle ultime novità nelle tecnologie rinnovabili consentiranno alle parti interessate di liberare il potenziale non sfruttato del mercato iraniano delle rinnovabili”, conclude la nota.

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