In Italia, dove il ruolo delle rinnovabili sta diventando sempre più rilevante nel mix energetico del Paese, più che sugli incentivi, bisogna puntare su innovazione tecnologica e su una politica energetica strutturata in grado di mettere le aziende nelle condizioni di formulare strategie mirate.
A dirlo rappresentanti del mondo industriale e accademico che si sono confrontati durante l’incontro “Rinnovare l’energia per l’Italia”, tenutosi nell’ambito dell’ottava edizione del Festival dell’energia, in programma a Milano dal 28 al 30 maggio.
“A livello di rinnovabili – ha spiegato Vittorio Chiesa, professore di Strategia e Organizzazione della R&S al Politecnico di Milano – la produzione è sopra il 40%, 1/3 dei consumi nazionali”. Numeri che fanno comprendere come le FER abbiano guadagnato un peso rilevante nel mix energetico nazionale ponendo nuove sfide al nostro Paese in cui per vendere energia in maniera efficace dovrà sempre di più spostare l’asse verso l’erogazione di servizi in modo da favorire una gestione dei consumi smart.
Tra gli scenari che caratterizzeranno il settore energetico italiano nell’immediato futuro, ci sarà il boom dei mini impianti fotovoltaici, una tendenza che porterà all’espansione della generazione distribuita con un incremento pari al 20%. “Una grande opportunità per il nostro sistema economico” secondo Carlo Capé, a.d. di BIP (Businness Integration Partners) che ha sottolineato come le aziende dovranno “attrezzarsi per gestire la rete superando le molteplici barriere tecnologiche” per sfruttare appieno le potenzialità di questo fenomeno.
In questo contesto, che vede l’Italia e in generale l’Europa in una situazione di overcapacity, ha spiegato l’amministratore delegato di Falck Renewables Piero Manzoni (vedi il video allegato), la priorità non è certo l’introduzione di nuovi incentivi, ma piuttosto una gestione strategica degli impianti anche dopo la fine delle agevolazioni. Sulla stessa linea di Manzoni in tema di incentivi, anche Giovanni Valotti, presidente di a2a che, pur sottolineando i vantaggi delle FER in termini di ecosostenibilità, ha affermato come la questione dell’incentivazione debba cedere il passo, nell’agenda del Paese, alla messa in atto di una politica energetica strutturata che consenta alle aziende di studiare una propria strategia a livello nazionale per muoversi in maniera efficace sul mercato.
Altra questione che il nostro Paese deve affrontare, oltre a quello creazione di un sistema competitivo, è la questione delle infrastrutture. In quest’ambito la sfida è ridefinire un modello di confronto con i territori efficace e trasparente. In quest’ottica un ruolo centrale deve essere rivestito da una politica che metta al centro il dialogo con le realtà locali. “Il coinvolgimento delle popolazioni locali consente di far conoscere i benefici che derivano dalla realizzazione delle infrastrutture – ha affermato Stefano Conti, direttore sviluppo rete Terna – e raccogliere le osservazioni e le proposte delle comunità locali”. Questo modus operandi consentirebbe, secondo il manger, “di migliorare i progetti in modo che, giunti in autorizzazione, abbiano già avuto una validazione, un’analisi da parte degli enti locali e delle comunità locali, coinvolte in modo attivo alla fase di impostazione del progetto”.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.