L’innovazione permea il settore dell’energia pulita e sono tante le soluzioni all’avanguardia. Sono frutto della ricerca e consentono di abbinare efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Vediamo alcuni esempi.
Modifiche molecolari per pannelli più efficienti
Partiamo dall’energia solare. Gli scienziati dell’Istituto di scienze dei materiali cellulari integrati (iCems) dell’Università di Kyoto, hanno creato una nuova soluzione nell’ambito di quello che viene definito il fotovoltaico organico, ovvero quei pannelli che sostituiscono i tradizionali semiconduttori inorganici (come il silicio) con pigmenti organici. Nello specifico, gli studiosi hanno sfruttato lo tienoazacoronene per creare una nuova molecola chiamata Tacic, capace di assorbire un ampio spettro di luce visibile e infrarossa. La molecola ha in particolare mantenuto il suo stato eccitato 50 volte più a lungo dello standard, convertendo più del 70% delle particelle di luce in corrente.
Celle solari a strati
L’innovazione e l’avanguardia per l’energia pulita non hanno confini. I ricercatori dell’Università del Colorado a Boulder, sono riusciti a realizzare delle celle solari a strati composte di perovskite e di silicio. Si tratta di dispositivi a basso costo e alta efficienza. Uno strato di perovskite, ovvero una struttura cristallina progettata per raccogliere fotoni a energia più elevata, è stato posto su una cella solare al silicio, che cattura più fotoni nella parte infrarossa dello spettro. In questo modo la perovskite ha fatto aumentare l’efficienza di una cella solare di silicio, facendola passare dal 21 al 27%.
Senegal, in funzione il più grande parco eolico dell’Africa
Passando invece all’energia eolica, in Senegal è stato inaugurato il più grande impianto dell’Africa Occidentale. Si tratta di una struttura che permetterà, una volta entrata a pieno regime entro fine anno, di coprire quasi un sesto del fabbisogno di elettricità del Paese. In questo modo il 30% dell’energia del Senegal verrà dalle Fer.
Riciclare le pale eoliche
Un altro esempio di come l’innovazione promuova modelli sostenibili e circolari è la startup danese Miljoskarm di Copenaghen. Questa realtà ha messo a punto un processo per trasformare le pale eoliche arrivate a fine vita in barriere acustiche per bloccare il rumore proveniente da autostrade e fabbriche. Il materiale opportunamente lavorato di queste componenti diventa un mix resistente di vetroresina e colla industriale che viene inserito in contenitori di plastica riciclata capaci di bloccare il rumore tanto quanto le barriere realizzate in alluminio e lana minerale. Il vantaggio, rispetto alle barriere sonore tradizionali, è la minore manutenzione richiesta.
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