I combustibili fossili dominano ancora il mix energetico globale

Ecco i risultati principali dell’Energy Transition Outlook di DNV.

Combustibili fossili
Foto di Galen Crout su Unsplash

A livello globale, tra il 2017 e il 2022, le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 51 per cento della nuova domanda di energia. In termini assoluti, tuttavia, l’offerta di fonti fossili sta crescendo ancora. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Energy Transition Outlook di DNV, i cui risultati sono stati pubblicati il 31 ottobre.

Le emissioni di CO2 legate all’energia

Con ogni probabilità, secondo gli autori del report, le emissioni di anidride carbonica generate dal settore dell’energia raggiungeranno il picco nel 2024. A questi ritmi, non sarà possibile dimezzarle entro il 2030 e arrivare alla neutralità climatica nel 2050. “A livello globale, la transizione energetica non è ancora nemmeno iniziata, se con ‘transizione’ intendiamo la sostituzione in termini assoluti dei combustibili fossili con energia pulita”, commenta infatti Remi Eriksen, CEO di DNV.

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Fossili vs rinnovabili, l’andamento della transizione energetica

Se i ritmi di percorrenza sono troppo lenti, la direzione ormai è chiara. In futuro, la maggior parte delle nuove aggiunte al mix energetico consisterà in eolico e solare che, tra il 2022 e il 2050, cresceranno rispettivamente di 9 e 13 volte. Da qui al 2050, la produzione di elettricità verrà più che raddoppiata, in un processo che aumenterà l’efficienza del sistema energetico: se oggi nel mix il rapporto è pari a 80 contro 20 per le fonti fossili, entro la metà del secolo diventerà 48 a 52 in favore delle rinnovabili.

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Il tema della sicurezza energetica

“Un cambiamento rapido, ma non tanto da raggiungere gli obiettivi di Parigi. I dati del rapporto ‘Pathway to Net Zero’, che DNV pubblicherà in vista della COP28, dimostrano che la sfida principale non è la tecnologia, ma l’assenza di incentivi che stimolino una rapida diffusione delle rinnovabili e dello stoccaggio, e di disincentivi per ridurre le emissioni derivanti dai combustibili fossili”, conclude Eriksen.

Leggi anche: Il World Energy Outlook 2023 dell’IEA

Sarà importante anche allineare gli obiettivi climatici a quelli legati alla sicurezza energetica, come sta facendo l’Unione europea.


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