Il valore totale delle risorse gestite dal Gse per la promozione della sostenibilità nel 2019 è stato pari a 14,8 miliardi di euro. Di questa cifra 11,4 mld riguardano l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fer, 1,3 mld l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche, 800 mln i biocarburanti e 1,3 mld i proventi dell’Ets.
A tracciare questa fotografia è il Rapporto attività 2019 del Gse, presentato questa mattina durante un webinar. La relazione descrive con dati concreti l’impegno dell’ente a dare un contributo “cruciale” al Paese nel raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici fissati dal Pniec e dalla strategia europea.
La promozione della sostenibilità a servizio dello sviluppo del Paese
In questo momento, in cui il tema della crescita del Paese è centrale, il settore dell’energia può rappresentare, insieme ad altri comparti, “un volàno” su cui puntare, ha spiegato il presidente del Gse Francesco Vetrò.
In quest’ottica, il report “può fornire un supporto fondamentale alle scelte che dovranno essere assunte dal momento che fer ed efficienza energetica potranno, a mio avviso, assumere un ruolo chiave per il rilancio economico e sociale del Paese”, ha aggiunto.
Sostenibilità e ripresa post-Covid-19
“Crediamo che la ripresa dopo l’attuale emergenza sanitaria e il dispiegarsi delle azioni necessarie per il raggiungimento degli ambiziosi target del Pniec siano tra loro intimamente correlati – ha sottolineato Vetrò – e sentiamo forte la responsabilità di dover contribuire al meglio delle nostre possibilità con spirito di totale collaborazione. Il tutto nell’ambito di un impegno che non può che essere corale”.
Nel 2019 grazie a Gse 2,6 mld di nuovi investimenti
A confermare l’impegno concreto del Gse per la promozione della sostenibilità anche i dati sulle stime di investimento e sulle emissioni risparmiate. “Nel 2019 abbiamo evitato di consumare 111 mln di barili di petrolio – ha spiegato come ha spiegato Luca Benedetti dell’ufficio studi e monitoraggio Piano energia e clima dell’ente. “Abbiamo inoltre evitato l’immissione in atmosfera di 43 mln di ton di gas serra e, cosa molto importante in questo periodo non facile per le imprese, abbiamo contribuito ad attivare 2,6 mld di euro di nuovi investimenti”. Il tutto arrivando a ottenere “un’occupazione correlata alle attività supportate dal Gse valutabile in circa 50 mila unita di lavoro annue”.
L’exploit del Conto termico
Altro dato rilevante emerso dal report è poi “l’exploit” del Conto termico. Lo strumento, ha spiegato Benedetti, ha registrato nel 2019 la “maggiore crescita”, con 114.330 domande (+23% rispetto al 2018), corrispondenti a 433 mln di euro in incentivi richiesti. In particolare i numeri sono stati molto positivi sia per i privati sia per la pubblica amministrazione.
Certificati bianchi in flessione
Trend in “flessione” invece per i Titoli di efficienza energetica, che si attestano a 2,9 mln, con una riduzione del 24% rispetto al 2018. Il 58% dei titoli si riferisce a interventi in ambito industriale, il 31% in ambito civile, il 6% in ambito reti e trasporti e il 5% nell’ambito dell’illuminazione.
Imprese e obiettivi di sostenibilità
Tanti gli spunti di riflessione emersi nel corso del webinar. A dare il punto di vista delle imprese è stato Giordano Colarullo direttore generale Utilitalia. La “discontinuità“ creata dalla pandemia, ha spiegato, può essere sfruttata per “accelerare” gli investimenti in sostenibilità. Un settore su cui le aziende continueranno a puntare. In questo contesto, ha però precisato, è richiesto un impegno in primo luogo a livello di regole “su autorizzazioni e acquisti con il Codice appalti”.
Il ruolo del Gse
“Venendo al Gse – ha aggiunto – è invece fondamentale che, per quanto concerne almeno il mercato dei Tee, si pensi a una maggiore trasparenza e semplicità nell’approvazione dei progetti e a una più celere approvazione dei quantitativi di risparmio energetico tramite la dotazione di strumenti quali le linee guida”. E’ inoltre fondamentale “un maggiore e più rapido coordinamento tra i vari uffici dell’ente, per accelerare il processo di approvazione dei progetti e limitare i rischi regolatori derivanti dai contenziosi”.
Tee e riciclo
“Poi visto che siamo in una fase di discontinuità – ha sottolineato – perché non focalizzarsi anche su un’estensione del perimetro di Tee ad esempio al riciclo della materia? Si tratta di valutare l’inserimento di questo strumento, con progetti standardizzati, anche nell’ambito del riciclo. Il tutto per risparmiare energia e materia prima”.
Gse, ruolo chiave per evoluzione sistema energetico
Tutte queste misure, ha poi concluso, pongono il Gse in un ruolo “centrale nel processo di evoluzione del sistema energetico italiano”. Per questo riteniamo che gli interventi del 2019, con il dialogo con cittadini e pubblica amministrazione, siano stati “fondamentali”, così come il confronto con le associazioni. “Auspichiamo che per il 2020 si proceda su questo percorso”, ha concluso.
Accompagnare i territori nel percorso verso la sostenibilità
Un altro aspetto importante legato al ruolo del Gse come partner strategico nel percorso di transizione energetica è la sua “funzione di accompagnamento e di assistenza” per cittadini e amministrazioni, secondo Fabrizio Barca coordinatore del Forum disuguaglianze e diversità. In quest’ottica, ha spiegato, la funzione del Gestore dei servizi energetici si configura nei termini di “un ponte tra una competenza tecnica di livello elevato e i cittadini e gli amministratori pubblici”. Il tutto con l’obiettivo di “trasferire informazioni e far sì che i servizi possano essere usati e le opportunità possano essere colte“.
Sostenibilità e ripresa post Covid19
Nel corso dell’evento è intervenuto anche Enrico Giovannini, portavoce Asvis e membro della Task force emergenza Covid-19. “La trasformazione ecologica del nostro sistema produttivo rischia di essere bloccata dal Coronavirus”, ha spiegato. Il timore è che in questo momento difficile le imprese che vogliono perseguire uno sviluppo sostenibile siano “frenate” da ragioni economiche.
Per questo “bisogna fare un’operazione culturale per far capire che scegliere lo sviluppo sostenibile è conveniente. E questo non solo sul piano ambientale, ma anche sul piano economico. Dati Istat mostrano infatti che le imprese che puntano sulla sostenibilità ambientale e sociale hanno guadagni e attività importanti”.
Adottare politiche chiare
E’ poi fondamentale anche che le politiche siano “chiare” e “orientate in questa direzione” green, soprattutto in questo momento complesso. “E’ sulla base delle scelte politiche delle prossime settimane e dei prossimi mesi, che si giocherà infatti il ritorno dell’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile molto migliore di quello in cui si trovava solo tre mesi fa”, ha concluso.
I tre impegni del Gse per promuovere la sostenibilità
A concludere il webinar l’intervento dell’ad di Gse, Roberto Moneta. L’impegno dell’ente per promuovere lo sviluppo sostenibile – ha spiegato – si concentra in tre ambiti: un maggior radicamento sul territorio, una forte attenzione all’innovazione e un potenziamento delle sinergie istituzionali e non.
“Questi tre impegni – ha spiegato Moneta – devono viaggiare insieme. Devono configurarsi come un’azione coordinata che permetta di far calare nel tessuto italiano un cambiamento culturale e comportamentale. La comunicazione e la formazione devono affiancare questi tre impegni in maniera costante in tutti gli ambiti”. Questo perché, nel percorso di transizione, “il comportamento dei cittadini è un fattore chiave per passare dalle idee condivise alla realtà”, ha concluso.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.