Global Methane Pledge, l’Italia deve pensare alla strategia nazionale

Il commento di Monica Tommasi presidente degli Amici della Terra, la cui Associazione è impegnata nei tavoli di lavoro sul tema

  • Durante COP 27 è stato fatto un passo avanti in un altro importante accordo internazionale per contrastare la crisi climatica: il Global Methane Pledge
  • L’Italia deve ancora presentare la propria strategia nazionale
  • La prossima conferenza di Amici della Terra affronterà questo argomento in una sessione dedicata

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L’impegno globale sul metano ha segnato un altro punto a suo favore proprio nel contesto di COP27. L’Europa ha sottoscritto un accordo importatori/esportatori per ridurre le emissioni di gas-serra dei combustibili fossili. Si tratta di una dichiarazione che promuove “… un mercato internazionale dell’energia fossile che riduca al minimo il flaring, il metano e le emissioni di CO2 lungo la catena di valore, nella misura massima possibile. Sosteniamo lo sviluppo di quadri o standard per i fornitori di energia fossile, affinché forniscano agli acquirenti informazioni accurate, trasparenti e affidabili sulle emissioni di metano e CO2 associate alle loro catene di valore”.

Tra i firmatari anche: Stati Uniti, Giappone, Canada, Norvegia, Singapore e Regno Unito.

Si tratta di recuperare il gas disperso, circa  260 miliardi di metri cubi secondo i dati IEA, per venderlo.

Il Global Methane Pledge è stato lanciato alla COP26 nel novembre 2021 per catalizzare l’azione per ridurre le emissioni di metano. Guidato dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, il Pledge ha ora 111 paesi partecipanti che insieme sono responsabili del 45% delle emissioni mondiali di metano causate dall’uomo. Aderendo all’impegno, i paesi si impegnano a lavorare insieme per ridurre collettivamente le emissioni di metano di almeno il 30% sotto i livelli del 2020 entro il 2030. Fonte IEA

Il prossimo passo è attuare i piani nazionali, manca anche la strategia nazionale dell’Italia

I sottoscrittori del Global Methane Pledge devono da programma attuare azioni nazionali per contenere le emissioni a partire dal settore energetico ma a seguire si dovrà guardare anche al comparto agricolo e rifiuti.

“E’ una buona notizia per attuare politiche concrete di decarbonizzazione ma è necessario che la UE e l’Italia nelle loro politiche siano coerenti con gli impegni che si assumono a livello internazionale” ricorda in un intervento su l’Astrolabio, Monica Tommasi presidente degli Amici della Terra, la cui Associazione è impegnata nei tavoli di lavoro sul tema. L’azione è promossa in Italia con Environmental Defense Fund Europe. Al Tavolo partecipano dal 2020 i principali stakeholder della filiera italiana del gas.

Il tema sarà affrontato con importanti aggiornamenti nella prossima Conferenza per l’efficienza energetica organizzata dall’Associazione, “L’insostenibile prezzo dello spreco” che si terrà a Roma a Palazzo Baldassini, presso l’Istituto Don Sturzo, il 5 e 6 dicembre prossimi. 

Nello specifico il momento di confronto previsto è la quarta sessione che si svolgerà il pomeriggio di martedì 6, dove sarà presentata una relazione di Antonio Caputo di Ispra: “Il metano nell’inventario delle emissioni di gas serra – L’Italia e il Global Methane Pledge”.

Le azioni chiave del Global Methane Pledge

L’impegno mira a catalizzare l’azione globale e a rafforzare il sostegno alle iniziative internazionali esistenti per la riduzione delle emissioni di metano al fine di promuovere il lavoro tecnico e politico che servirà a sostenere le azioni interne dei partecipanti. Il Pledge riconosce anche i ruoli essenziali che il settore privato, le banche di sviluppo, le istituzioni finanziarie e la filantropia svolgono per sostenere l’attuazione del Pledge e accoglie con favore i loro sforzi e il loro impegno. Fonte  Documento Global Methane Pledge

 

 

 


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