Gestione e smaltimento dei rifiuti al centro delle sfide legate alla gestione ambientale delle imprese. Lo rivela l’indagine svolta da DNV GL su un campione rilevato a marzo 2017 di 1.709 professionisti di 274 aziende definite “leader” in diversi comparti dei settori: primario, secondario e terziario in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia.
Nel complesso la gestione ambientale si mostra essere un driver centrale nel business delle aziende e anche le sfide e i rischi sono in continuità con i trend messi in luce dalla stessa indagine realizzata nel 2014.
Per quanto sia riconosciuto, nell’attenzione posta su questo trend, il peso dell’aumento di consapevolezza nei consumatori, che esprimono in maniera sempre più incisiva la propensione verso prodotti e scelte imprenditoriali green (individuata da metà dei partecipanti al sondaggio come elemento chiave), l’attenzione delle aziende viene incalzata soprattutto dalla necessità di ottemperare alle leggi vigenti (77%). Terzo elemento la pressione da parte di altri stakeholder. L’opzione, indicata da un quarto dei rispondenti, ha una crescita del 10% rispetto alla ricerca precedente.
A livello mondiale, la stragrande maggioranza ha effettuato nell’anno in corso almeno un’azione per valutare o mitigare i rischi ambientali. Tra le azioni intraprese emergono il monitoraggio del processo di controllo di conformità ai requisiti di legge, la costante manutenzione per minimizzare eventuali impatti in termini ambientali e la continua valutazione di eventuali impatti sull’ambiente. Il rischio maggiore è legato alla gestione dei rifiuti e, in particolare, al loro smaltimento (55%), al trattamento di materiali pericolosi (44%) e allo scarico delle acque reflue (36%).
Inoltre dallo studio emerge che, nel mondo, la quasi totalità delle imprese (96%) ha portato a termine almeno un’azione concreta per valutare o mitigare i rischi ambientali nel corso del 2017.
Le principali iniziative avviate sono state: monitoraggio per la verifica della conformità ai requisiti di legge (indicato dal 73% del campione), manutenzioni regolari per minimizzare l’impatto ambientale (70%) e regolari valutazioni d’impatto (65%).
Fornitori: un target ancora poco considerato tra le scelte sostenibili dell’azienda
Nonostante vi sia attenzione crescente rispetto alle proprie attività e operazioni interne (il 74% delle imprese afferma che la gestione ambientale è un fattore rilevante all’interno della strategia aziendale complessiva e il 45% è intenzionato ad aumentare gli investimenti per la gestione ambientale) emerge un ritardo nella valutazione della sostenibilità della filiera esterna all’azienda.
Solo un’azienda su tre mette in atto un programma di gestione ambientale nei confronti dei propri fornitori. Si tratta di un numero minore rispetto alle attese, vista l’importanza dei fornitori per gli stakeholder esterni.
“Le imprese dovrebbero riconoscere l’influenza che possono esercitare sui loro fornitori per migliorare la sostenibilità della filiera in senso ampio, così come è avvenuto per i consumatori”. Ha sottolineato in una nota Luca Crisciotti, CEO di DNV GL – Business Assurance.
Certificazioni: un valore aggiunto di sostenibilità
E’ la diminuzione del numero di incidenti ambientali (indicato dal 52% dei rispondenti) il principale beneficio raggiunto dalle imprese intervistate grazie agli sforzi nei confronti della gestione ambientale. Seguono un miglioramento delle relazioni con le autorità competenti (48%), risparmi economici (40%) e vantaggi competitivi (36%) sono gli altri benefici citati dagli intervistati.
Circa l’80% delle imprese intervistate ritiene, infine, che un sistema di gestione ambientale basato sullo standard internazionale ISO 14001 e una certificazione di terze parti generi valore aggiunto per il business. In particolare, la certificazione viene considerata un aiuto importante per la conformità alle normative (77%) e per il miglioramento delle performance generali (72%).
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