GenAI: 94% aziende adotta applicazioni container cloud native

I dati del report Enterprise Cloud Index (Eci), realizzato da Nutanix

Il 90% delle aziende prevede un aumento dei costi IT a fronte dell’implementazione di intelligenza artificiale generativa (GenAI) e di applicazioni moderne. Il 70% prevede però di ottenere un ritorno sull’investimento non prima di due o tre anni. Lo rivelano i dati del report Enterprise Cloud Index (Eci), realizzato da Nutanix, operatore nel settore del software cloud. L’analisi evidenzia i progressi compiuti nell’adozione della GenAI, le priorità di investimento e i vantaggi, nonché le sfide principali che le aziende devono affrontare per soddisfare le esigenze di questi carichi di lavoro emergenti.

GenAi
Foto di Soliman Cifuentes su Unsplash.

La survey restituisce un quadro in cui le aziende sono inclini a sfruttare la GenAI per favorire la produttività, l’automazione e l’innovazione. Tuttavia si trovano a far fronte anche a importanti problematiche legate alla sicurezza dei dati, alla conformità e alla modernizzazione dell’infrastruttura IT.

La containerizzazione delle applicazioni per la GenAI

Tra le maggiori evidenze del report, la containerizzazione delle applicazioni è il nuovo modello di riferimento per l’infrastruttura. Circa il 90% delle aziende dichiara che almeno una parte delle loro applicazioni è ora containerizzata e questo numero è destinato a crescere con la rapida adozione di nuovi carichi di lavoro applicativi come la GenAI. Ne deriva che il 94% degli intervistati concorda sul fatto che la propria azienda trae vantaggio dall’adozione di applicazioni/container cloud native. Si tratta di un approccio all’infrastruttura e allo sviluppo delle applicazioni da considera come “standard d’eccellenza per fornire un accesso sicuro e senza interruzioni ai dati in ambienti ibridi e multicloud” si legge a commento nella nota stampa.

L’adozione e l’implementazione di applicazioni GenAI procede a ritmo sostenuto. Oltre l’80% delle aziende ha già attuato una strategia e solo il 2% dichiara di non averla ancora pianificata. Attualmente, i casi d’uso di si concentrano principalmente su soluzioni per il supporto clienti e l’esperienza utente. Tuttavia, nel futuro prossimo, le aziende puntano ad applicarla anche ai carichi di lavoro legati alla cybersecurity e alla protezione dei dati.

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“In discussione le normative in materia di sicurezza dei dati e privacy”

Secondo il rapporto, l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa “metterà in discussione le normative tradizionali in materia di sicurezza dei dati e privacy”. Il 95% degli intervistati concorda sul fatto che la GenAI sta cambiando le priorità della loro azienda, con la sicurezza e la privacy che rappresentano le principali preoccupazioni. Oltre il 90% dichiara che proprio la privacy dei dati è una priorità al momento dell’implementazione di soluzioni. Tuttavia, il 95% degli intervistati ritiene che la propria azienda potrebbe fare di più per proteggere i modelli e le applicazioni: “La sicurezza e la privacy rimarranno una sfida importante per le aziende, che cercheranno di motivare l’uso di soluzioni emergenti basate sulla GenAI e di garantire che esse aderiscano alle norme di sicurezza tradizionali, oltre che ai nuovi requisiti di governance dei dati, privacy e visibilità” prefigura il rapporto.

Altro punto chiave. L’adozione di soluzioni GenAI richiede cambiamenti nella tecnologia e nelle risorse umane. Il 52% degli intervistati dichiara che la loro azienda deve investire nella formazione IT per supportare i processi di innovazione, così come il 48% degli intervistati ritiene che sia necessario assumere nuovi talenti: “È innegabile dunque che vi sia una forte carenza di competenze e un’elevata concorrenza nella ricerca di talenti in questo ambito”. Ma i bisogni creano opportunità: in conclusione, infatti, il report mostra che il 53% degli intervistati ritiene che i progressi che saranno compiuti nel settore garantiranno l’opportunità di diventare esperti di IA.

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