Le due facce della crisi climatica, dai -50 gradi del Canada ai 20 gradi del sud Italia

Mentre gli americani passeranno il Natale al gelo, gli europei godranno di temperature insolitamente miti. Paolo Corazzon di 3Bmeteo ci spiega cosa sta succedendo.

  • Una massa d’aria di origine artica ha investito il Canada e sta raggiungendo gli Stati Uniti: si prevedono sbalzi termici davvero notevoli in alcune zone, con disagi dovuti a bufere di neve e vento.
  • Nella maggior parte dei paesi europei, invece, l’inverno si è praticamente “assopito”.
  • Ne parliamo con il meteorologo Paolo Corazzon.
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Negli USA sono già stati cancellati oltre quattromila voli © Prasad Panchakshari/Unsplash

Giovedì 22 dicembre, dopo un briefing alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha messo in guardia i suoi concittadini di fronte all’ondata di gelo che, in questi giorni, sferzerà il Paese da ovest a est. “Si tratta di una cosa seria, non è come le nevicate di quando eravamo bambini”, ha detto Biden. Sembra quasi un riferimento alla crisi climatica che sta causando grandi sconvolgimenti ovunque. Negli States, l’allerta meteo vale per oltre 200 milioni di persone, circa il 60 per cento della popolazione statunitense. Sono già stati cancellati più di quattromila voli, riporta Reuters.

“Una massa d’aria di origine artica sta scendendo di latitudine: ha investito il Canada e sta raggiungendo gli Stati Uniti. Le temperature stanno crollando in tutta l’America settentrionale, con valori davvero notevoli: in Canada sono stati toccati i 53 gradi sottozero e negli Stati Uniti sono state registrate, nelle ultime 24-36 ore, diminuzioni di 20-30 gradi nel giro di qualche ora”, spiega Paolo Corazzon, dottore in Fisica dell’atmosfera e meteorologo di 3Bmeteo.com. “La città di Cheyenne, in Wyoming, in un minuto ha perso dieci gradi e in un’ora ne ha persi venti. Poi ci saranno disagi causati da bufere di vento e di neve. Il freddo sta raggiungendo anche gli Stati meridionali e punta addirittura verso il Messico e le Bahamas”.

Gli sbalzi termici repentini hanno conseguenze sugli ecosistemi

Alcune città del sud, fra cui Austin, Houston, New Orleans, Jackson e Birmingham, sono passate dal caldo record delle prime due settimane di dicembre alla situazione attuale. Sbalzi di temperatura così drastici hanno effetti sia sul corpo umano sia sui ritmi degli uccelli migratori, per non parlare delle conseguenze sugli ecosistemi acquatici. Anche il bestiame che vive nei pascoli è a rischio. Gli abitanti di zone come il Pacifico nord-occidentale non sono abituati a temperature tanto rigide, mentre New York e la costa atlantica sono in attesa. Nelle prossime dodici ore arriverà il gelo anche lì: nella Grande Mela si prevedono undici gradi sotto lo zero, mentre in Florida si teme che le iguane, animali a sangue freddo, possano di nuovo rallentare il metabolismo e cadere dagli alberi come già successo in passato.

Gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti

“Questo non vuol dire che il riscaldamento globale non esista. Anche se in generale la Terra è più calda, singoli episodi di freddo possono sempre capitare, magari con durata limitata”, prosegue Corazzon. “Tutti gli eventi meteorologici più violenti stanno aumentando in frequenza, in un senso e nell’altro: magari da noi si tratta più spesso delle ondate di calore, o delle siccità prolungate. Anche gli episodi di freddo intenso rappresentano in qualche modo una dimostrazione di come l’atmosfera non stia più seguendo le regole tradizionali”.

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Un’immagine che lascia poco spazio ai dubbi © Ecmwf

Quali sono le previsioni per l’Italia

Completamente diversa la situazione in Europa, dove le temperature dei prossimi dieci giorni risulteranno diffusamente di 4-8 °C al di sopra della media tipica del periodo, con differenziali anche più marcati nei Paesi dell’Europa centrale. Solo parte della Scandinavia, Scozia e Baltico dovrebbero assaporare le influenze delle correnti fredde. In Italia, dove il 13 dicembre si è registrato l’eccezionale record di -11 gradi a Cortina e +21 a Siracusa, si prevedono delle feste decisamente “calde”.

“In Europa l’inverno si è assopito, praticamente. Fino all’inizio dell’anno nuovo, probabilmente, non avremo a che fare con vere ondate di freddo invernale. Nei prossimi giorni, le temperature saranno quasi ovunque sopra lo zero; parliamo anche di città come Londra, Parigi o Amsterdam. L’area mediterranea sarà particolarmente calda e asciutta: in Spagna, Francia e Italia registreremo temperature, in alcune zone, fino a venti gradi. Da noi sarà soprattutto al centro-sud, ovviamente, ma in maniera abbastanza diffusa. Anche in montagna farà caldo, con lo zero termico che salirà ben oltre i duemila metri”, conclude Paolo Corazzon.

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Tutto questo può essere positivo dal punto di vista del risparmio energetico, ma è l’ennesimo grido d’allarme che la Terra ci sta lanciando. E che siamo noi a dover cogliere, visto che è la nostra specie, insieme a tutte le altre, ad essere in pericolo. Non dimentichiamoci le immagini provenienti dalle Marche, da Ischia, tutto il dolore che racchiudono. La crisi climatica è reale e va affrontata di pari passo con quella energetica.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.