Emissioni, rinnovabili, politica climatica: Italia al 43° posto

L'analisi del Climate change performance index 2025

L’Italia si classifica al 43° posto, a livello mondiale, in base agli item relativi ad emissioni, rinnovabili e politica climatica. Lo evidenzia il Climate change performance index 2025, presentato il 20 novembre da Germanwatch, New climate institute e Can International in occasione della Cop29. Più nel dettaglio, il nostro Paese riceve una valutazione “media” in emissioni di gas serra e uso energetico, e “bassa” in energia rinnovabile e politica climatica. Facciamo peggio di Sud Africa, Messico, Indonesia.

emissioni

I Paesi dell’Unione Europea, valutati nel Ccpi, sono responsabili del 90% delle emissioni globali. Quest’anno, il rapporto illustra un quadro misto: se 61 dei 64 Paesi hanno aumentato la quota di energie rinnovabili nel loro mix energetico negli ultimi cinque anni, tuttavia le tendenze delle emissioni in 29 Paesi sono ancora classificate basse o molto basse.

Emissioni, Ccpi 2025: “Obiettivi Pniec sono insufficienti”

Con riferimento all’Italia, lo studio sottolinea che il Pniec non ha un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra per l’intera economia entro il 2030, ma definisce solo un obiettivo del 40,6% entro il target non soggetto al sistema di scambio: “Ciò è insufficiente perché il Paese avrebbe bisogno di almeno una riduzione del 43,7% entro il 2030” si legge a commento. Non solo, secondo gli analisti “il piano ha posticipato in modo regressivo l’eliminazione graduale del carbone dal 2025 al 2029”. Sono state autorizzate nuove capacità di gas da combustibili fossili e il potenziale di energia rinnovabile non è stato raggiunto.

Non è tutto, gli esperti del Ccpi criticano i sussidi ai combustibili fossili per i quali “non esiste un piano d’azione” e chiedono che le risorse vengano impiegate per progetti rinnovabili e per implementare la transizione energetica. L’ultimo rapporto del Fondo monetario internazionale afferma che i sussidi ai combustibili fossili ammontano a circa 60 miliardi di euro.

A livello internazionale, l’Italia contribuisce come membro della Carbon neutrality coalition, della Beyond oil and gas alliance (ma solo come “amico”) e del Global methane pledge: “Tuttavia, l’Italia segue principalmente la posizione dell’Unione Europea sulla politica climatica e non svolge un ruolo proattivo”. Le principali richieste degli esperti sono il mantenimento di una data più ambiziosa per l’eliminazione graduale del carbone e l’interruzione dell’espansione dell’estrazione di combustibili fossili e delle relative infrastrutture, nonché il raggiungimento di una riduzione delle emissioni dell’intera economia di oltre il 65% entro il 2030, per essere in linea con l’obiettivo di 1,5°C di temperatura fissato dall’Accordo di Parigi.

Danimarca più virtuosa, India tra i performer più virtuosi

L’energia rinnovabile sta facendo rapidi progressi in quasi tutti i Paesi ad alte emissioni. Tuttavia, secondo il rapporto, troppi si stanno aggrappano ancora al prolungamento del modello di business dei combustibili fossili, in particolare per il gas. Non essendo state assegnate le prime tre posizioni, la Danimarca rimane in testa (4° posto), unico Paese a raggiungere un’elevata performance nella valutazione della politica climatica. Seguono i Paesi Bassi e il Regno Unito per il quale l’eliminazione graduale del carbone, e l’impegno del governo contro le nuove licenze per i progetti sui combustibili fossili, hanno avuto un ruolo chiave nella sua ascesa. L’India (10°) è tra i performer più virtuosi censiti dal Ccpi.

emissioni-1

Allargando lo sguardo a livello mondiale, la Cina si classifica al 55° posto: nonostante piani, tendenze e misure promettenti, resta fortemente dipendente dal carbone e non ha obiettivi climatici sufficienti. Tuttavia, si registra un boom senza precedenti nelle tecnologie rinnovabili ma le emissioni sembrano aver quasi raggiunto il picco. Gli Stati Uniti, il secondo maggiore emettitore, restano ancorati al 57° posto: maggiori investimenti nelle rinnovabili e nella mobilità sostenibile, nonché la fine dei sussidi ai combustibili fossili, sarebbero importanti passi successivi.

L’Argentina è tra i paesi con il punteggio più basso (59°) mentre gli ultimi quattro paesi classificati nel Ccpi sono Iran (67°), Arabia Saudita (66°), Emirati Arabi Uniti (65°) e  Russia (64°). Tutti e quattro sono tra i maggiori produttori di petrolio e gas al mondo. La quota di energie rinnovabili nel loro mix energetico è inferiore al 3%.

Leggi anche Emissioni da attività economiche in calo in Italia con maggiore Pil


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.