Autonomia insufficiente per le percorrenze medie giornaliere, carenza delle infrastrutture di ricarica e disponibilità ancora limitata di modelli di auto sul mercato. Sono queste le principali ragioni che frenano l’adozione della mobilità elettrica nel settore delle flotte aziendali. Un trend che si verifica nonostante il boom registrato quest’anno dal mercato delle auto elettriche che si è caratterizzato per un +150% nei primi 10 mesi dell’anno. A riscuotere un crescere successo in ambito aziendale è invece l’ibrido, “percepito come soluzione affidabile ed efficace per muoversi dentro e fuori l’ambito cittadino”.
E’ la fotografia scattata ricerca “Mobilità aziendale alla spina”, promossa da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, in collaborazione con Sumo Publishing, e presentata ieri a Rimini nel corso di Ecomondo.
Il campione
La ricerca ha analizzato un campione di 60 aziende appartenenti a diversi settori (energia, grande distribuzione, enti pubblici, food&beverage, trasporti, etc…), con oltre 50.000 veicoli aziendali complessivi (in media oltre 800 in ogni flotta). L’obiettivo della ricerca era capire il potenziale impatto della mobilità elettrica e ibrida sui parchi auto di medie e grandi imprese in un contesto attuale e in uno scenario futuro.
Veicoli elettrici, sono l’1,6% della flotta
Dai dati è emerso come i veicoli elettrici siano l’1,6% della flotta delle 60 aziende analizzate. Si tratta in totale di 800 veicoli di cui 500 sono veicoli commerciali leggeri. Nella quasi totalità dei casi, il 98%, queste vetture sono gestiti tramite il noleggio a lungo termine.
Uso in pool
La maggior parte delle dei veicoli elettrici aziendali, circa l’87%, viene utilizzato in pool, ovvero in condivisione con più driver. Solo il 17% delle vetture è invece assegnato a una singola persona, per lo più si tratta di auto di rappresentanza o di top manager.
Km percorsi
Queste macchine in media arrivano a percorre ogni giorno circa 58 km. I loro percorsi sono principalmente urbani. Nello specifico la percentuale di viaggi che si effettuano in città è pari al 68%.
Motivi per dotarsi di auto elettriche
Tra i motivi che spingono le aziende a scegliere le auto elettriche c’è il contenimento delle emissioni (88%), che spesso viene richiesto dagli headquarters delle multinazionali e viene indicato come principale vantaggio percepito dai fleet manager. Inoltre queste auto consentono una libera circolazione anche nelle ZTL (82%), rientrano nelle iniziative per la responsabilità sociale d’impresa (68%), permettono il risparmio di carburante (67%), saving sui costi di manutenzione (47%) e l’esenzione dal bollo (45%).
Prospettive future
Dallo studio emerge inoltre come i fleet manager abbiano in prevalenza un approccio attendista in merito a un possibile incremento di veicoli elettrici nella flotta. “A pianificarlo – spiega una nota – sono quasi esclusivamente le utility dell’energia, mentre le altre risposte positive riguardano soprattutto l’inserimento sperimentale di 1 o 2 auto nel proprio parco auto. La scarsa propensione tocca anche i driver, poco disponibili a cambiare il proprio veicolo con uno elettrico principalmente per i limiti di autonomia (il 50% dei driver li evidenzia), per la carenza di infrastrutture di ricarica (38%), le lunghe attese per la ricarica (10%) e la scelta limitata di modelli disponibili sul mercato (7%)”.
Focus sui veicoli ibridi
Nello studio si analizzano inoltre i veicoli ibridi nelle flotte. “Nel solo noleggio a lungo termine – spiega una nota – questa tecnologia ha registrato nei primi sei mesi dell’anno un +155% con 7.634 veicoli contro i 2.990 immatricolati nello stesso periodo dello scorso anno (fonte ANIASA)”. Tra le principali tecnologie i fleet manager preferiscono le PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), vetture che consentono di superare i limiti delle elettriche pure (l’autonomia) mantenendo (se usata con le batterie cariche in partenza) basse emissioni reali. le ibride vengono già oggi assegnate agli utilizzatori nell’82% dei casi al pari delle auto con alimentazione tradizionale (solo il 18% in pool), in quanto consentono un utilizzo compatibile con le necessità e le abitudini dei driver; addirittura l’81% li usa abitualmente anche per percorrenze extra-urbane.
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