Le scorte di petrolio a livello globale sono diminuite di 26,2 milioni di barili (mb) a giugno, dopo quattro mesi di accumulo per un totale di 157,5 mb. Le scorte onshore nei Paese Ocse sono diminuite di 19,5 mb, ma sono state per lo più compensate da un aumento di 17,5 mb nei Paesi non Ocse. Il petrolio offshore è diminuito per il terzo mese consecutivo, di 24,2 mb mentre le scorte industriali dei Paesi Ocse sono diminuite di 21 mb, in gran parte in linea con la norma stagionale.
Lo riferisce l’Oil market report dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) che contiene il focus su dati, previsioni e analisi sul mercato petrolifero globale.
Domanda globale di petrolio in lieve crescita
Le previsioni per la domanda globale di petrolio sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al precedente report, con una crescita prevista di poco meno di 1 mb/g sia nel 2024 che nel 2025: le stime annunciano produzioni globali di petrolio in aumento da 83,3 mb/d nel corrente 2024 a 83,9 mb/d nel 2025: “Tuttavia, sta diventando evidente un cambiamento significativo nei driver” si legge nel report: a giugno, la domanda cinese di petrolio si è contratta per il terzo mese consecutivo, guidata dal crollo degli input industriali, incluso il settore petrolchimico. “I dati commerciali preliminari indicano un’ulteriore debolezza a luglio, poiché le importazioni di greggio sono scese al livello più basso dal lockdown di settembre 2022” viene evidenziato.
Al contrario, la domanda nelle economie avanzate, in particolare per la benzina statunitense, ha mostrato segni di vigore negli ultimi mesi: “L’economia statunitense, dove viene consumato un terzo della benzina globale, ha superato i concorrenti. Di conseguenza, il consumo di petrolio nei Paesi Ocse è passato da una contrazione annuale di 300 kb/g nel 1T24 a una crescita di 190 kb/g nel secondo trimestre” si legge nel report.
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Prodotti petroliferi: +14,8 mb supportati dal Gpl negli Usa
I mercati petroliferi hanno mostrato livelli di volatilità nelle ultime settimane. I prezzi del greggio di riferimento sono crollati bruscamente sia luglio che all’inizio di agosto, poiché dati economici inattesi hanno sbilanciato il mercato. Sono riemersi dubbi sulla salute dell’economia globale poiché, riferisce l’Oil market report, il Giappone ha aumentato i tassi di interesse innescando un’inversione nella pratica speculativa dei carry trade in yen; le prospettive della Cina si sono contratte e le assunzioni negli Stati Uniti sono rallentate. Tuttavia, alcuni dati macroeconomici relativamente positivi hanno sostenuto la debolezza dei future sul petrolio, con prezzi in ripresa nella seconda settimana di agosto.
Nonostante il netto rallentamento della crescita della domanda di petrolio cinese, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec+) deve ancora dare il via al piano che prevede di allentare gradualmente i tagli volontari alla produzione a partire dal quarto trimestre. Dopo quattro mesi di guadagni, a giugno le scorte di petrolio sono scese di 26,2 mb, quelle di greggio a 40,9 mb. Nel frattempo, i prodotti petroliferi sono aumentati di 14,8 mb, supportati da grandi incrementi di Gpl negli Stati Uniti. Questa dinamica, secondo l’analisi dell’Iea, sta riducendo i margini di raffinazione, preparando il terreno per un ribaltamento e un cambiamento nell’attività nei prossimi mesi.
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