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“È difficile essere un esperto di energia al giorno d’oggi. Tutti si aspettano soluzioni semplici, ma non ce ne sono”. Esordisce così in un suo articolo dello scorso 7 settembre Leonardo Meeus, professore alla Florence School of Regulation, e alla Vlerick business school di Bruxelles, dove è anche direttore dell’Energy Centre ed insegna strategia e corporate affairs.

“Per questo motivo, continua, vorrei affermare che non dobbiamo limitarci a manipolare i meccanismi di determinazione dei prezzi nei mercati dell’energia. Molti politici sembrano concentrarsi solo su questo aspetto, ma in realtà ci sono altre misure da adottare per ridurre la nostra domanda di energia in questo periodo di crisi. Ecco perché prezzi artificiali potrebbero non essere la soluzione che cerchiamo ed anzi, contribuire ad aggravare il problema”. 

Il problema dei prezzi dell’energia 

Spiega il prof. Meeus che, i prezzi del gas naturale sono eccezionalmente alti perché non possiamo più contare sulle forniture dalla Russia e quindi possiamo compensare solo parzialmente questa carenza con fornitori di gas alternativi. 

Inoltre, i prezzi dell’elettricità sono altrettanto alti perché utilizziamo il gas naturale per produrre elettricità e perché ci sono dei problemi con le centrali nucleari in Francia. Dunque, la probabilità di dover razionare l’energia nei prossimi inverni aumenta. 

Sostiene che, gli investimenti già programmati per rendere il nostro sistema energetico più sostenibile debbano essere accelerati e i governi possono senza dubbio svolgere un ruolo importante nelle procedure di concessione dei permessi. Nel frattempo, si dovranno adottare misure di crisi. 

Uno scenario inquietante

Dichiara Meeus: “È intollerabile che le famiglie finiscano in povertà perché non riescono più a pagare le bollette energetiche. Temo che dovremo anche ricorrere al salvataggio delle imprese dall’insolvenza, se vogliamo che le industrie ad alta intensità energetica continuino a funzionare in Europa. Tutto questo costerà molto denaro, ma i bilanci sono già stati ridotti a causa della crisi dovuta al Coronavirus. È quindi importante fare il miglior uso possibile dei budget limitati in combinazione con misure che possano ridurre la domanda di energia”. 

Le misure per ridurre la domanda di energia

Tra queste, “è utile che venga effettuato l’abbassamento dei termostati durante l’inverno e il divieto di consumo di energia non essenziale. Se riusciremo a limitare la nostra domanda di energia, i prezzi scenderanno e avremo bisogno di meno denaro pubblico per salvare famiglie e imprese”.  

Perché alcune proposte per abbassare i prezzi dell’energia potrebbero essere controproducenti 

“Molti politici, sostiene, vogliono introdurre restrizioni sui prezzi, ma se abbassiamo artificialmente i prezzi senza intervenire sulla domanda, creiamo delle  carenze. A quel punto i governi dovranno intervenire comunque, oppure dovremo attivare dei piani di emergenza. 

Sappiamo dall’esperienza recente del Texas quanto possa essere caotico avere dei blackout continui per l’elettricità. I piani per il gas naturale di solito danno priorità alla fornitura per le famiglie rispetto a quella per l’industria. In Germania, l’industria ha sostenuto che le famiglie non avrebbero più un lavoro se non fossero disposte a limitare la loro domanda di energia”. 

Gli effetti collaterali del disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas

Anche l’opzione di disaccoppiare il prezzo dell’elettricità da quello del gas è sul tavolo. Spagna e Portogallo lo hanno fatto sovvenzionando la produzione di elettricità con il gas naturale. In questo modo, si ottiene una riduzione artificiale del prezzo dell’elettricità. 

Un effetto collaterale di questo provvedimento è che viene utilizzato più gas per la produzione di energia elettrica in un momento di scarsità. Perché lo fanno?  Quando abbiamo bisogno di centrali elettriche a gas per soddisfare la domanda di elettricità, il prezzo di mercato dell’elettricità è determinato da queste centrali elettriche a gas. Il prezzo di mercato dell’elettricità è ora così alto che, le forme di produzione di elettricità più economiche realizzano più profitti del solito. Come in altri mercati, questo meccanismo agisce come un incentivo a investire in queste forme più economiche di produzione di elettricità, fino a quando il mercato non si normalizza di nuovo”. 

Spagna e Portogallo ad esempio, non hanno voluto aspettare questa normalizzazione e hanno quindi escogitato un trucco per abbassare artificialmente il prezzo dell’elettricità al fine di ridurre questi profitti.  

L’opzione di una tassa sui profitti inaspettati

“Se vogliamo intervenire su questi profitti per mantenere tutto a prezzi accessibili, è meglio lavorare con una tassa sui profitti inattesi. In questo modo, lasciamo inalterato il meccanismo dei prezzi, evitiamo gli effetti collaterali e non sottraiamo denaro alle aziende che non hanno profitti in eccesso. Alcuni produttori di energia non traggono profitto dai prezzi estremi perché hanno contratti a lungo termine con i consumatori a prezzi fissati prima della crisi; altre utility sono state parzialmente nazionalizzate per evitare il fallimento. I produttori di petrolio e gas nel Regno Unito, ad esempio, hanno profitti eccezionali e si è deciso di tassarli. Ci sono anche idee per implementare questa tassa sui profitti inattesi attraverso il mercato all’ingrosso dell’energia”.  

Come ribaltare la crisi? Investendo nella transizione energetica

Questa crisi è anche un’opportunità: non è mai stato così interessante investire nella transizione energetica. 

“Possiamo uscirne rafforzati, ma è necessario salvare finanziariamente un certo numero di famiglie e imprese, inoltre, i mercati energetici devono essere integrati da una riduzione della domanda durante il periodo di crisi. Un’altra conseguenza della crisi è che abbiamo bisogno di meccanismi migliori che accelerino gli investimenti e proteggano i consumatori da prezzi energetici alle stelle. 

Allo stesso tempo, la protezione dei consumatori vulnerabili e dei poveri energetici non dovrebbe far venire meno il loro incentivo a risparmiare energia, perché è una responsabilità di tutti”. 


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