Se si spostasse una quota compresa tra il 10 e il 30% degli attuali sussidi destinati ai combustibili fossili al comparto delle rinnovabili si darebbe una spinta senza precedenti al processo di transizione energetica. A dirlo, come su legge sul Guardian, è uno studio realizzato dall’Istituto internazionale per lo sviluppo sostenibile (IISD) che sottolinea in particolare come puntare sui sussidi alle fer permetterebbe di rendere più economica l’elettricità green e di stimolare una rapida diffusione della clean energy su scala globale.
Fer VS fonti fossili
Ai combustibili fossili è riservata ogni anno una cifra in sussidi che supera i 370 miliardi di dollari. Alle rinnovabili invece arrivano solo 100 miliardi di dollari per le energie rinnovabili, spiega il report.
La situazione in Ontario
Dal report è emerso inoltre, come si legge sul sito del Canada’s National Observerer, che l’Ontario, una delle 10 provincie del Canada, ha destinato quasi 700 milioni di dollari al finanziamento della produzione di combustibili fossili nell’ultimo anno.
BlackRock, perdite a causa delle fonti fossili
Se da una parte i combustibili fossili possono contare ancora su sussidi consistenti, dall’altra l’investimento in questo tipo di settore può creare dei problemi in un contesto economico globale dove le tematiche green stanno diventando sempre più rilevanti. Black Rock, ad esempio, una delle più grandi realtà globali nel settore degli investimenti, come spiega un rapporto dell‘Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA), è arrivato a perdere circa 90 miliardi di dollari nel corso degli ultimi 10 anni continuando a investire in società legate al comparto dei combustibili fossili.
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