Il settore industriale della climatizzazione è “pronto” ad affrontare le sfide di un comparto energetico sempre più efficiente e incentrato sui paradigmi dell’economia circolare. Le norme introdotte dal legislatore vengono declinate dagli operatori del settore come stimoli a realizzare investimenti per avere a disposizione macchinari più performanti, rendendoli sempre più pervasivi, sia tra gli stakeholder sia tra i consumatori finali. E’ questo il messaggio emerso con forza dall’incontro di presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2018 di Assoclima presentata questa mattina a Milano. Un evento da cui è emerso come l’andamento del comparto sia “estremamente positivo”, soprattuto per quanto riguarda i sistemi a pompa di calore, una tecnologia che viene identificata come cruciale per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 su efficienza e rinnovabili.
Un settore in crescita
“Il settore della climatizzazione – ha sottolineato il presidente di Assoclima, Roberto Saccone – ha registrato in Italia nel 2018 una crescita del fatturato del 10,8% rispetto all’anno precedente superando, come valore di mercato, il miliardo e mezzo”. Si tratta di un “traguardo importante” che è stato raggiunto soprattutto grazie a chiller condensati ad aria, climatizzatori split e multipli, sistemi VRF e unità terminali.
Produzione nazionale in crescita del 5,4%
Il report mostra inoltre – come ha spiegato Alberto Spotti della segreteria di Assoclima – come la produzione nazionale sia cresciuta del 5,4% rispetto al 2017, arrivando a un livello di circa 717.768.000 min di euro, con una quota di esportazione che supera il 60%. Inoltre il 90% della produzione nazionale è rappresentata da chiller prevalentemente a pompa di calore, unità di trattamento aria e ventilconvettori.
Il ruolo della politica
Un quadro positivo, dunque, quello delineato dallo studio di Assoclima. Il comparto cresce e le aziende hanno ben introiettato i paradigmi dell’efficienza energetica e dell’economia circolare. Tuttavia per raggiungere gli obiettivi sempre più sfidanti posti dal Piano Energetico Integrato per l’Energia e il Clima, ha sottolineato il presidente Saccone, “la politica deve fare la sua parte e rendere coerente gli obiettivi che si sta dando nell’ambito energia e clima con le risorse che mette a disposizione”.
Pompe di calore determinanti per politiche di decarbonizzazione
Fil rouge della mattinata il ruolo centrale delle pompe di calore, questione sottolineata, nel corso della mattinata, anche da Tommaso Franci dell’associazione Amici della Terra. “Noi dobbiamo fare un salto di quantità per far capire come queste tecnologie siano decisive per qualsiasi politica di decarbonizzazione – ha spiegato Franci – l’obiettivo al 2030 per le rinnovabili termiche passerà dal 20 a più del 30%, questo delta deve essere coperto all’85% dall’energia rinnovabile fornita dalle pompe di calore”. Alle potenzialità delle pompe di calore gli Amici della Terra dedicheranno il convegno “La pompa di calore: una tecnologia chiave per gli obiettivi 2030″ il prossimo 14 maggio a Roma nella sede del GSE.
Dall’edifico efficiente all’inquilino smart
In generale, dai numeri dello studio, ha sottolineato Giuliano Dall’O’, del consiglio di indirizzo del Green Building Council Italia, emerge come il comparto della climatizzazione in italia sia “sano e rappresenti una vera e propria eccellenza”. In questo contesto il potenziale delle pompe di calore e in generale delle tecnologie che contribuiscono alla decarbonizzazione è “fondamentale ed è strettamente legato al tema della riqualificazione energetica degli edifici.” E’ questa la sfida che dobbiamo affrontare con urgenza cercando di abbinare all’adozione di soluzioni altamente performanti nelle abitazioni anche abitudini di consumo consapevoli e smart.
Un quadro di luci e ombre
A ribadire lo stato di salute del settore anche Stefano Bellò, presidente Commerciale e marketing di Assoclima, che ha sottolineato come “questi tassi di crescita non possono che essere una buona notizia per tutta l’economia italiana”. Tuttavia, ha puntualizzato Bellò, quelle che crescono maggiormente sono le “tecnologie più semplici da applicare, come quelle a espansione diretta, ovvero soluzioni che coniugano efficienza e bassi costi di installazione“. Il punto chiave è rappresentato invece dall’adozione di una visione che consideri “il costo nell’intero ciclo di vita” mettendolo in relazione alle performance dell’immobile.
Efficienza e Pubblica Amministrazione
Tra i trend che caratterizzano il settore della climatizzazione, ha sottolineato Filippo Busato di Econ Energy, ci sono il tema delle rinnovabili, della diffusione di edifici sempre più efficienti e del giusto approccio all’incentivazione. Per quanto riguarda in particolare quest’ultimo punto, la sfida nella pubblica amministrazione è quella di far conoscere maggiormente i vantaggi del conto termico, uno strumento di cui spesso non sono note in maniera adeguata le potenzialità.
Pompe di calore, i numeri in italia
Sulla stessa linea di Busato, per quanto riguarda il conto termico, anche Paolo Liberatore del GSE, che ha spiegato come sia “fondamentale” puntare sulla comunicazione con gli amministratori e con i tecnici locali. E’ questa la via da seguire per riuscire a valorizzare ulteriormente “uno strumento che sta funzionando”. Passando invece al tema delle pompe di calore, Liberatore ha sottolineato come in italia si registrino “numeri molto importanti”. “Lo stock degli apparecchi in esercizio ammonta a un valore compreso tra 19 e 20 milioni di pezzi. La potenza installata per riscaldamento è di 120 – 130 gigawatt, mentre è pari a 2,6 megatep il dato relativo all’ energia rinnovabile da pompe di calore per riscaldamento”. Si tratta di “un numero importante che pesa per circa il 25% dell’energia rinnovabile del settore termico e per il 12% di tutta energia rinnovabile prodotta in italia”.
Una fase di evoluzione
A contestualizzare le sfide del settore all’interno di un comparto energetico in “profonda evoluzione” è stato Stefano Saglia del Collegio dell’Arera, che ha sottolineato come, in un contesto di questo tipo, l’efficienza energetica assuma il “ruolo di protagonista“. Tuttavia è necessario promuovere maggiormente tra l’opinione pubblica i vantaggi legati a questo settore che riveste un ruolo centrale nel contrasto al cambiamento climatico. E’ inoltre opportuno ha spiegato Saglia gestire efficacemente gli input legati ai nuovi paradigmi dell’energia distribuita e del prosumer che si stanno delineando all’orizzonte. Solo in questo modo si potranno affrontare in maniera adeguata i cambiamenti di un’energia che col tempo sarà sempre meno legata ai grandi impianti.
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