clima

In Italia, gli eventi estremi legati al clima, continuano ad aumentare. Sono oltre 130 dall’inizio dell’anno, il numero più alto della media annua dell’ultimo decennio. Tra record di caldo, acquazzoni intensi, grandinate, trombe d’aria e alluvioni: l’impatto del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e i dati sull’accelerazione di questi fenomeni sono sempre più preoccupanti. Lo rilevano Legambiente e Anbi che recentemente hanno diffuso i nuovi dati aggiornati della mappa del rischio climatico e idrico.

In particolare, dal 2010 a luglio 2022 nella nostra penisola si sono verificati 1.318 eventi estremi: gli impatti più rilevanti in 710 comuni italiani. Secondo il rapporto di Legambiente, in questi anni si sono registrati 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni), 63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata, 55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico, 17 temperature estreme in città/ondate di calore.

Anbi: “Inadeguatezza rete idraulica del Paese”

A tropicalizzarsi è anche la temperatura del Mediterraneo (30°) che sfiora quella dei Caraibi ed è appena inferiore a quella del Mar Rosso (32°): a rilanciare l’allarmante attualità è l’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), il cui osservatorio sulle risorse idriche segnala come le “recenti piogge abbiano alleggerito, ma non risolto, la crisi idrica che, partita dalle regioni settentrionali nei mesi scorsi, si è via via estesa verso il Sud Italia”, si legge nella nota stampa.

L’associazione, nella nota, comunica di aver presentato un Piano di efficientamento, tuttavia “finora disatteso, forte di 858 interventi, perlopiù definitivi ed esecutivi, bisognosi di un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro di euro, ma capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro”. Come ricorda il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi, “da anni segnaliamo l’inadeguatezza della rete idraulica del Paese di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici.

Esempio della contingenza ad alto rischio idrogeologico, che si sta delineando, è la costa tirrenica tosco-laziale, dove sono caduti pochi millimetri di pioggia. Una situazione di sofferenza idrica si segnala anche nelle Marche, dove il deficit pluviometrico  nei bacini dei fiumi  Foglia, Arzilla, Bosso, Burano e Candigliano ha raggiunto l’80%  in luglio ed i volumi d’acqua, trattenuti negli invasi, sono superiori al solo 2021 nel recente quinquennio. La portata del fiume Po, nel tratto lombardo-emiliano registra una discreta ripresa uscendo dalla condizione di estrema scarsità idrica, ma rimane comunque più che dimezzata rispetto alla media storica. Per quanto riguarda i livelli dei grandi laghi del Nord sono tutti largamente sotto media con il Lario al 2,9% del riempimento ed il Sebino al 3,6%.

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Copernicus: clima di luglio 2022 sopra la media

Consultando gli ultimi bollettini mensili sul clima diramati di Copernicus, tra i punti salienti di luglio 2022 risulta:

  • a livello globale, è stato uno dei tre mesi di luglio più caldi mai registrati, quasi 0,4°C al di sopra del periodo di riferimento 1991-2020, con temperature molto al di sopra della media su gran parte delle masse continentali nell’emisfero settentrionale;
  • è stato più secco della media per gran parte dell’Europa, con record locali di basse precipitazioni battuti a ovest e siccità in diverse località del sud-ovest e sud-est. Queste condizioni hanno influenzato localmente l’economia e hanno facilitato la diffusione e l’intensificazione degli incendi;
  • l’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto il suo valore più basso per luglio nei record di dati satellitari di 44 anni, al 7% al di sotto della media, ben al di sotto del record precedente.

Neanche il clima di giugno è stato da meno: a livello globale abbiamo infatti vissuto il terzo mese più caldo mai registrato, con temperature di 0,3 gradi sopra la media 1991-2020. In Europa, giugno ha visto una straordinaria ondata di caldo con record di temperatura individuali stabiliti in molte parti d’Europa, inclusi 32,5° a Banak nella Norvegia settentrionale, 40,6° a Rochefort nella Francia occidentale (circa 20° gradi sopra la loro massima media), 40,4° a Knin in Croazia, 12° sopra la media massima di giugno.

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Ultimo weekend di agosto: temporali e grandine

Secondo le previsioni di ilmeteo.it, il clima dell’ultimo weekend di agosto è minacciato da “una sempre più probabile raffica di temporali e grandine, pronti a colpire molte regioni del nostro Paese, sia pure a carattere irregolare”, si legge.

Già dalla mattina di sabato 27 agosto il tempo si prevedono note di instabilità che tenderanno a spostarsi dal Nordovest verso il Nordest. Sarà il pomeriggio ad essere teatro di un ulteriore aggravamento delle condizioni meteo e ciò si verificherà su gran parte delle regioni settentrionali, nonché su quasi tutto il versante adriatico, dal Veneto alla Puglia. Poche invece le variazioni sul resto del Paese dove un contesto solo moderatamente instabile proseguirà fino a sera.

Durante la notte e verso la domenica 28 agosto proseguirà una moderata attività temporalesca al Nordovest e sui rilievi del Triveneto, con qualche rovescio che potrebbe pure anche sul comparto centrale tirrenico. L’azione delle umide e instabili correnti atlantiche proseguirà ancora una volta al Nord, specie sui settori orientali, ma anche su buona parte del Centro per interessare infine, entro sera, pure il Sud, in particolare Puglia e Basilicata.

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