Cina

Secondo l’analisi di Carbon Brief, basata su dati ufficiali e commerciali, le emissioni della Cina sono diminuite per quattro trimestri consecutivi, estendendo quello che era già il calo più lungo e sostenuto della storia recente. L’ultimo calo trimestrale sarebbe stato trainato dalla crisi immobiliare, dalle rigide misure di controllo del Covid, dalla debole crescita della domanda di elettricità e dalla forte crescita della produzione rinnovabile.

Il Governo cinese sta ora rispondendo alle difficoltà economiche che il Paese deve affrontare con un nuovo pacchetto di incentivi che mira a rilanciare il settore immobiliare e ad accelerare i progetti infrastrutturali, ma andrà anche a beneficio degli investimenti nell’energia rinnovabile.

Emissioni -8%: Cina record in un decennio

L’analisi mostra che le emissioni di CO2 della Cina sono diminuite dell’8% da aprile a giugno, rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, è la più grande riduzione trimestrale in almeno un decennio, pari a circa 230 MtCO2.

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Fonte: Carbon Brief.

Proprio la crisi immobiliare ha paralizzato numerose opere determinando il calo della produzione di acciaio e cemento (-18). L’inizio e il completamento della costruzione di immobili, segnala l’analisi, sono diminuiti del 44% e del 33% nel secondo trimestre, il livello più basso dal 2009, a causa dell’intensificarsi delle difficoltà finanziarie del settore.

In primavera, con l’arrivo della variante Omicron, Pechino ha decretato la chiusura di megalopoli come Shanghai, bloccando movimenti ma anche l’economia. Il confinamento in questa città è durato più di due mesi e si è esteso ad altri province, provocando la netta discesa delle prestazioni delle raffinerie di petrolio (-11% tra aprile e giugno) e contribuendo, secondo gli analisti, a una riduzione della domanda del 5% gas, un dato notevole poiché la domanda di carburante era in continuo aumento dall’inizio degli anni 2000.

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Nuovi record per eolico e solare

Al contempo, gli impianti eolici e solari hanno continuato a registrare nuovi record mensili, come viene mostrato nel grafico sottostante:

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Fonte: Carbon Brief

Anche la produzione di energia elettrica a carbone è diminuita del 4% su base annua nella prima metà del 2022, ma ha registrato un aumento a luglio e agosto, a causa di ondate di caldo e siccità da record in gran parte del Paese. Tuttavia non ha modificato i fattori più salienti della diminuzione delle emissioni. Le importazioni di carbone termico sono diminuite del 45% a causa dell’aumento della produzione interna e della contrazione della domanda.

Infine, se l’energia termica, in gran parte a carbone, continua ad essere aggiunta alla rete, le aggiunte nel 2022 sono al tasso più basso degli ultimi cinque anni.

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