Nel 2019 il cicloturismo in Italia ha registrato 20,5 mln di pernottamenti di cittadini residenti. A fine 2020, considerando i brevi soggiorni autunnali, si dovrebbero raggiungere le 25,9 mln di presenze (+26%). E’ quanto emerge dal rapporto sul Cicloturismo in Italia realizzato da Isnart-Unioncamere e Legambiente.
Cicloturismo, pernottamenti italiani e stranieri
Se si considerano invece sia i turisti italiani sia quelli stranieri, emerge come il settore abbia generato quasi 55 milioni di pernottamenti. Una cifra pari al 6,1% del totale complessivo che ha prodotto una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro, pari al 5,6% del totale. Di questa somma, 3 miliardi sono stati generati dalla componente internazionali dei turisti.
Cicloturismo, in Italia 1,7 mln di biciclette vendute
A confermare il forte interesse degli italiani per il settore anche il numero di biciclette vendute: 1,7 mln. Sono inoltre quasi 2 milioni i cittadini che la usano come mezzo di trasporto quotidiano.
Il peso del cicloturismo sulla domanda complessiva di turismo
Il peso del cicloturismo sulla domanda turistica complessiva dell’Italia è in media il 6%, mentre nelle regioni a più alta vocazione cicloturistica l’incidenza è notevolmente più marcata, nell’ordine del 15% / 20%.
Trentino Alto Adige, la regione con i numeri più alti
Nello specifico il Trentino-Alto Adige è la regione che registra i numeri più rilevanti. Da sola intercetta infatti il 30% del totale dell’intero flusso economico legato al turismo. I pernottamenti di cicloturisti sono 16 milioni (15% del movimento turistico globale), con 73 euro di spesa giornaliera pro-capite. Tutto ciò si traduce in 1,1 miliardi di euro di spesa cicloturistica complessiva annua.
Impatto economico nella regione
Considerato che la Regione vanta 3.256 km di percorsi cicloturistici, l’impatto economico generato dal cicloturismo è di circa 338 mila euro per km di ciclabile.
Le regioni con le performance migliori
Il Trentino, insieme a un Nord-Est allargato a Lombardia ed Emilia-Romagna, vede transitare quasi il 70% del movimento cicloturistico complessivo. Vi è poi anche un’apprezzabile area meridionale, Puglia, Calabria e Sicilia e Sardegna, che ne è interessata con volumi non trascurabili.
Cicloturismo come opportunità per il rilancio
“Nell’attuale situazione di crisi determinata dall’emergenza Covid occorre ricercare anche prospettive di opportunità – sottolinea in nota Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart – e lo sviluppo del cicloturismo è sicuramente tra queste”.
“È quindi importante introdurre incentivi alla smart mobility e agli acquisti di mezzi di mobilità alternativa che tanto più saranno diffusi anche in modalità cittadina, tanto più estenderanno il loro impatto positivo su un segmento del comparto turistico ad alto potenziale di sviluppo, di grande interesse per i flussi internazionali e altamente qualificante per il Paese sotto i profili dell’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità”, aggiunge.
Una risposta utile in questo momento di crisi
“Le cifre del rapporto – spiega in nota Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – dimostrano ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il cicloturismo possa rappresentare una risposta utile alla crisi che stiamo attraversando.
Tra i tanti vantaggi legati al settore c’è la valorizzazione del territorio. “Niente meglio di un percorso cicloturistico: connette attrattori e operatori favorendo quella virtuosa sinergia di cui il Paese ha bisogno”, conclude Zampetti.
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