Nel corso del 2018 il settore del cemento ha registrato una riduzione delle emissioni di CO2 pari all’8,9% rispetto al 2017, grazie alla sostituzione dei combustibili fossili con le biomasse. In particolare le calorie di origine fossile sostituite ammontano al 19,7% del totale (17,3% nel 2017), corrispondenti a più di 387.000 tonnellate di combustibili alternativi utilizzati. Su questi ultimi dati, tuttavia, il nostro Paese deve fare qualcosa di più. L’Italia è infatti al di sotto dalla media europea che si attesta al 46% di sostituzione calorica (Germania 66%; Austria 79%). E’ la fotografia scattata dal Rapporto di Sostenibilità 2018 di Fedebeton, federazione rappresentativa della filiera italiana del cemento e del calcestruzzo, realizzato con dati raccolti da aziende riunite in Aitec.
Emissioni specifiche
Per quanto riguarda le emissioni specifiche, i dati per singola unità di prodotto) parlano di una riduzione del 15,4% di emissione di polveri, rispetto al 2017. Valore che per le emissioni di ossido di azoto è del 3,8%.
“Una lettura duplice”
“Il Rapporto di Sostenibilità 2018 – commenta in nota Antonio Buzzi, Coordinatore della Commissione Ambiente ed Economia Circolare di Federbeton – ci restituisce una lettura duplice dell’impegno del comparto del cemento, in qualità di attore protagonista e partecipe dell’economia circolare. Da una parte, i dati ci dicono che i nostri investimenti in tecnologie ambientali di ultima generazione danno i propri frutti: rispetto al 2017, abbiamo contribuito a ridurre dell’8,9% la CO2 emessa in atmosfera, confermando il trend positivo degli anni precedenti. D’altro canto, pur essendo pronti a utilizzare nel ciclo produttivo quantità maggiori di materie prime alternative a quelle naturali, in piena conformità ai principi dell’economia circolare, continuiamo a scontare ostacoli burocratici e normativi, che allontanano per l’Italia l’obiettivo di un allineamento alla media dei paesi europei, dove l’impiego di tali materiali, anche come combustibili alternativi ai fossili, per i nostri forni è pratica diffusa e agevolata, trasformando gli stessi in risorsa e contribuendo alla chiusura del ciclo dei rifiuti”
L’iniziativa “Porte Aperte”
Per far scoprire ai cittadini come nasce il cemento, ma anche la crescente attenzione alla sostenibilità ambientale del settore, il 5 e il 6 ottobre cinque tra i più importanti cementifici in Italia aprono le loro porte al grande pubblico, per la prima volta in contemporanea. L’occasione è l’iniziativa “Porte Aperte” promossa da Federbeton e da Aitec, che riunisce i produttori nazionali di cemento. In particolare sabato 5 ottobre sarà possibile visitare gli impianti di Colleferro (Italcementi), Galatina (Colacem), Matera (Italcementi), Ternate (Holcim), mentre domenica 6 ottobre aprirà le proprie porte l’impianto di Monselice (Buzzi Unicem).
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