Le immatricolazioni di autovetture a alimentazione alternativa, registrate nel periodo gennaio-marzo 2021, sono cresciute del 90% rispetto al primo trimestre 2020. Nel dettaglio, sono le auto ibride plug-in (Phev) a riportare la crescita più significativa (+154%), seguite dalle ibride tradizionali (+90%) e dalle elettriche a batteria (+55%). Le autovetture a gas naturale sono le uniche vetture a basse emissioni a calare rispetto al 2020 (-11,3%), ma costituiscono una parte molto marginale del mercato (0,5%). Per contro, le immatricolazioni di auto a benzina risultano in calo del 19,1% mentre le diesel diminuiscono del 23,4%.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto trimestrale sull’andamento del mercato europeo delle autovetture a alimentazione alternativa, divulgati dall’area studi e statistiche di Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica.
L’indagine trimestrale sul mercato delle autovetture per tipologia di alimentazione riguarda l’area UE (esclusa Malta), allargata all’Efta e al Regno Unito, e conta oltre 3 milioni di nuove immatricolazioni, in linea con i volumi del primo trimestre 2020 (+0,5%).
Cresce il gradimento per le auto auto eco-friendly: ibride e elettriche
Nel primo trimestre del 2021, il consumatore ha scelto prevalentemente modelli elettrificati, portando le quote di mercato a 14,7% per le ricaricabili (di cui 6,6% elettriche e 8,1% Phev) e al 19,3% le ibride tradizionali. Nel complesso, sono state immatricolate 1.046.560 vetture ibride ed elettriche, che rappresentano oltre un terzo del mercato (34%) e, in questo caso, i volumi raddoppiano rispetto allo stesso periodo del 2020 (erano 542 mila, con una quota pari al 17,7%). Le auto a gas naturale mantengono la quota marginale dello 0,5%, mentre diesel e benzina, rispettivamente con 654 mila e 1,3 milioni di vetture registrate, perdono 10,3 e 6,6 punti percentuali ciascuna, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arrivando al 42,8% ed al 21,3% del mercato.
Mercati europei delle auto eco-friendly: terzo posto per l’Italia ma scarseggiano le infrastrutture di ricarica
Secondo i dati dello stesso Rapporto, sul totale del mercato a alimentazione alternativa, la Germania è il Paese europeo con la maggiore quota delle auto eco-friendly (23,1%), seguono UK (16,8%), Italia (15,1%), Francia (12,5%), Spagna (4,9%). In particolare, è interessante notare come l’Italia rappresenti, a tutt’oggi, il primo Paese per vetture full hybrid HEV, le auto dotate di due sistemi di propulsione, un motore elettrico abbinato a quello termico, con 120.558 immatricolazioni e per quelle a gas naturale (10.513). Non va meglio, però, per quanto riguarda la presenza di infrastrutture di ricarica: in questa speciale classifica, dominata dai Paesi Bassi (2.948) e seguita da Norvegia (1.897), Regno Unito (882), Lussemburgo (678), Svezia (650), Belgio (637), Svizzera (550), l’Italia figura al 14° posto con la presenza di sole 250 colonnine di ricarica per ogni 100 km di autostrada.
I dati del mercato automotive in Italia nel primo trimestre 2021
Dando invece uno sguardo all’ultimo Focus Italia Trade Automotive, il Rapporto sull’andamento del trade di autoveicoli e componenti, nel primo trimestre del 2021 risulta in crescita l’import in Italia di autoveicoli nuovi (+3,8% rispetto a gennaio/marzo 2020), a seguito del lieve aumento dell’import di nuove autovetture (+1%), mentre per quanto riguarda i veicoli industriali, l’aumento è del 25%. L’export, in valore, risulta in crescita del 18,5%, grazie all’incremento del valore delle autovetture esportate (+14,7%) e dei veicoli industriali (+30,8%). Il saldo è negativo di 3,28 miliardi di euro per le autovetture e positivo per 52 milioni per i veicoli industriali.
Se l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da paesi europei (il 93,5% del valore totale importato), l’export con destinazione in Europa rappresenta, nel primo trimestre 2021, il 67,8% del totale, con USA, Cina e Giappone come primi tre mercati extra europei. Nel mese di marzo, l’import di autoveicoli nuovi è cresciuto del 51,7% e l’export è aumentato del 72%.
Sono in crescita anche l’import e l’export nel comparto della componentistica: l’import per un valore del 13,6% (superiore a quello dello stesso periodo del 2020) e l’export per un valore superiore del 10,1%, con un saldo positivo di 1,44 miliardi di euro (era 1,42 miliardi a gennaio/marzo 2020). L’Europa rappresenta il 76,6% del valore dell’import ed il 78,3% del valore dell’export.
Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è l’Asia, da cui l’Italia importa il 14,4% del valore di parti e componenti, mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è il Nord America, che vale il 9,8% del totale. Autoveicoli nuovi e componenti, insieme, generano importazioni che valgono il 9,8% del totale dell’import dell’industria (10,1% al netto dell’energia) ed il 9,2% dell’export (10,2% al netto dell’energia).
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