L’India sarà il mercato della bioenergia in più rapida crescita al 2030, rappresentando oltre un terzo della crescita della domanda a livello globale. Lo riferisce l’analisi di Iea secondo cui il Paese sta sviluppando la sua risorsa bioenergetica per fornire energia a prezzi accessibili, riducendo le importazioni di combustibili fossili, migliorando la qualità dell’aria e riducendo le emissioni di gas serra.
India, in espansione tutte le forme di utilizzo di bioenergia
L’India ha stabilito le sue ambizioni complessive in materia di bioenergia attraverso una serie di obiettivi supportati da politiche abilitanti come prezzi garantiti, supporto di capitale per nuovi progetti e standard tecnici. Ha inoltre fissato un requisito di miscelazione di etanolo al 20% (entro il 2025 o al più tardi al 2026), miscelazione di biodiesel al 5% (entro il 2030), miscelazione di biogas compresso (Cbg) al 5% (entro il 2028 o 2029) e il 7% di co-combustione di biomassa solida nelle centrali elettriche a carbone entro il 2026 e miscelazione di biojet al 2% per i voli internazionali entro il 2028.
Secondo le stime di Iea, entro il 2030, in India, tutte le forme di utilizzo della bioenergia si espanderanno. L’utilizzo della biomassa solida si amplierà maggiormente, rappresentando quasi l’80% del nuovo utilizzo della bioenergia. La bagassa utilizzata nell’industria dello zucchero, per il riscaldamento e l’elettricità, supporta gran parte di questa crescita. La domanda di biocarburanti liquidi, tra cui etanolo, biodiesel e carburante per biojet, quasi quadruplicherà se gli obiettivi pianificati saranno raggiunti entro il 2030.
Leggi anche La rivoluzione della sostituzione di batterie sarà centrale in India
Iea: “Necessari meccanismi di supporto politico”
Per raggiungere questo livello di crescita, sono necessari meccanismi di supporto politico simili a quelli utilizzati per promuovere l’etanolo per il biodiesel e il carburante per biojet. In base alle proiezioni, la domanda di biogas aumenterà del 25% a seguito della crescita accelerata del biogas compresso (Cbg). Questo, nonostante il calo della produzione da piccoli digestori domestici. L’India potrebbe prendere in considerazione l’integrazione del suo National Bioenergy Programme con una strategia nazionale per la bioenergia o una strategia di bioeconomia più ampia, per proporre obiettivi di bioenergia post 2030.
Escludendo le piccole strutture domestiche, la domanda di biogas aumenterà addirittura del 150% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2023. Fondamentale per questa espansione saranno ulteriori dettagli sul Central repository body, responsabile del monitoraggio e dell’implementazione del mandato di miscelazione, che dovrà implementare le linee guida sui certificati Cbg. Ciò permetterebbe alle società di distribuzione del gas cittadino di acquistare certificati quando la produzione locale non è disponibile. Come riferisce l’Agenzia, il governo indiano ha riconosciuto il biogas e il Cbg (con almeno il 90% di contenuto di metano) come elementi strategici di una transizione verso un sistema energetico basato su quote maggiori di gas naturale.
Leggi anche India, boom rinnovabili: 46% del mix e 90 GW di capacità solare
Certificati come sistemi di tracciamento: un quadro d’insieme
I certificati di gas rinnovabile supportano “l’istituzione di sistemi di tracciamento trasparenti e solidi” sottolinea Iea, “impedendo il doppio conteggio e fornendo ai regolatori e ai consumatori informazioni dettagliate sulle caratteristiche ambientali del biogas e del biometano”. Tali certificati, come riferisce l’analisi, hanno due scopi principali. Da un lato, dimostrare la conformità agli obblighi legali nei mercati normativi e, dall’altro, consentire alle aziende e alle organizzazioni di dichiarare le riduzioni delle emissioni associate nei loro report ambientali nei mercati volontari. Il tipo e le caratteristiche specifiche dei certificati dipendono dal loro uso previsto e dal quadro normativo applicabile.
Nell’Unione Europea, gli Stati membri hanno sviluppato registri nazionali per tracciare la produzione e la conformità alle quote obbligatorie di biocarburanti nei trasporti. Un database dell’Unione Europea per i biocarburanti diventerà operativo nel 2025, facilitando il commercio transfrontaliero. Per soddisfare i requisiti di sostenibilità ai sensi della Direttiva sulle energie rinnovabili (Red), i biocarburanti devono essere certificati. A tal proposito, alcuni Paesi europei, come la Germania, hanno adottato un sistema di mercato dei crediti di carbonio per le quote di riduzione dei gas serra nei trasporti, come quello della California. In questo contesto, biocarburanti devono rispettare gli standard di sostenibilità Red tramite certificati proof of sustainability e, inoltre, generare ricavi dai crediti di carbonio venduti sul mercato, in base alle loro prestazioni Ghg e al tipo di materia prima.
Leggi anche Rinnovabili in India: boom di gare, tra sfide e intoppi
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.