Il mercato delle auto ad alimentazione alternativa in UE- Paesi dell’ Efta e Regno Unito segna un trend di crescita nel 1° semestre 2020. E tale incremento si registra sia in termini di volumi sia in termini di peso percentuale. E’ quanto emerge da un focus realizzato da Anfia che ha analizzato i dati relativi a Paesi UE, Efta (associazione europea di libero scambio) e Regno Unito, nel 1° semestre 2020.
Auto ad alimentazione alternativa, qualche numero
Nello specifico le vendite di auto ricaricabili (Ecv) registrano “ottimi risultati in tutti i mercati”, si legge nel report. E questo grazie ad un arretrato di ordini, nuovi modelli e politiche di supporto. Le uniche eccezioni riguardano invece Cipro e Norvegia. Inoltre “nel 1° semestre il mercato delle auto ricaricabili aumenta del 61,5% e quello delle auto ibride mild-full del 15,7%”.
Auto ad alimentazione alternativa, i consumatori scelgono le e-car
Le vendite di auto a gas calano invece del 41% rispetto a gennaio-giugno 2019. Da gennaio a giugno 2020, quasi 1 consumatore su 5 ha optato per l’acquisto di modelli a trazione alternativa (19,5% di quota). Nello specifico la scelta preponderante è stata quella relativa a modelli elettrificati (40,4% ricaricabili, 52% ibride tradizionali, 7,5% gas).
I paesi con i mercati auto più green
Il report traccia inoltre una classifica dei paesi con i dati più rilevanti relativi al mercato green delle auto. “In termini di volumi – spiega la nota – la Germania è leader del mercato auto “green” europeo, con 208.110 nuove immatricolazioni di auto (+46%) e una quota del 21,1%; seguono ai primi posti Regno Unito (141.937 unità), Francia (129.851) e Italia (128.818)”.
Dati relativi alle immatricolazioni auto in calo, in aumento auto ad alimentazione alternativa
Uscendo dal focus delle auto ad alimentazione alternativa, i dati Anfia mostrano invece come, nel suo complesso, il comparto delle immatricolazioni auto registri dati in calo. L’area indagata conta, per il 1° semestre 2020, oltre 5,08 milioni di nuove immatricolazioni, -39% sul 1° semestre 2019. Uno scenario che è il risultato delle seguenti flessioni trimestrali tendenziali: -26% a gennaio-marzo e -52% a aprile-giugno. Inoltre da inizio anno la perdita in volumi è pari a 3,26 milioni di autovetture. Di di cui 1,2 milioni di auto diesel, 2,23 milioni di auto a benzina. In aumento invece i volumi di auto ad alimentazione alternativa per 169mila unità.
Dati relativi al secondo trimestre, immatricolazioni in calo del 56,7%
Nel 2° trimestre 2020, le immatricolazioni registrano un calo del 56,7% per le auto diesel (-46% a gennaio-giugno), un calo del 57,5% per le auto a benzina (-45% nel cumulato da inizio anno) e una leggera flessione del 4,3% per le auto ad alimentazione alternativa dopo l’aumento del 48% nel 1° trimestre (+20,6% a gennaio-giugno). Il mercato auto con alimentazione alternativa totalizza 988.550 nuove immatricolazioni e una quota del 19,5% sul totale mercato (era del 9,8% a gennaio-giugno 2019).
L’impatto del Covid
Lo studio ha inoltre analizzato l’impatto del Covid sul settore. “L’effetto della pandemia su società ed economia globale non ha precedenti – si legge nel report – con gravi conseguenze per l’industria automobilistica”. Nel 1° semestre 2020 le perdite di produzione dovute al Covid-19, nelle principali macro aree di produzione nel mondo, ammontano ad oltre 11 milioni di unità. E corrispondono al 15% della produzione totale delle aree considerate nel 2019. Inoltre “la produzione in Cina ha subìto un calo dei volumi che percentualmente risulta essere più contenuto sulla produzione complessiva del 2019, pari all’8%, rispetto a quello delle altre aree di produzione. In UE la perdita di produzione di autoveicoli (fino a 6 tonnellate) è di 3,65 milioni di unità, il 20% della produzione di autoveicoli leggeri nel 2019.
Le opportunità del Green deal
In uno scenario di questo tipo, “è dunque nell’interesse dell’Europa che l’industria automobilistica – settore strategico chiave – non solo recuperi, ma sia anche rivitalizzato al fine di apportare un forte contributo alla strategia industriale dell’UE, al Green deal europeo e alla leadership di innovazione globale del continente”.
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