“E’ sicuramente un progetto pilota sperimentale di assoluta rilevanza a livello locale, a livello regionale e anche a livello nazionale, in quanto pone una pietra miliare, un inizio di un nuovo modo di concepire la raccolta differenziata”. Così Fabrizio Piccarolo, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, descrive l’applicazione della tecnologia Rfid (Radio Frequency IDentification), una soluzione innovativa, adottata dal Comune di Seveso e realizzata da Gelsia ambiente (azienda specializzata nella gestione dei rifiuti), che permette di ottenere dati precisi sulla raccolta del rifiuto secco indifferenziato in modo da avere una tariffa puntuale utile e premiare gli atteggiamenti virtuosi dei cittadini.
Una scelta vincente come dimostrano un primo bilancio dell’iniziativa secondo cui il rifiuto secco non riciclabile prodotto è diminuito del 50% e la raccolta differenziata ha, invece, subito un incremento del 15%. In particolare un +14% è legato al riciclo della carta/cartone, un +41% al sacco giallo multileggero (plastica, acciaio, e alluminio) e un + 26% all’organico.
Ma come funziona questa modalità di raccolta dei rifiuti intelligente? Il chip elettronico che si trova sui sacchetti distribuiti da Gelsia è dotato di un codice abbinato a ogni utenza che permette di identificare in maniera univoca il cittadino. Quando il sacco viene portato via dagli operatori un sistema di registrazione legge il codice, estrae i dati e li invia a un software centrale in grado di calcolare le quantità di rifiuto prodotto e modulare la tariffa da pagare premiando chi ha gestito i rifiuti in maniera più virtuosa.
Quest’iniziativa, se considerata nella sua globalità, costituisce, come ha sottolineato il presidente di Gelsia Ambiente Massimo Borgato, uno dei pochi casi in Italia in cui una tariffa puntuale viene utilizzata per premiare i cittadini che decidono di adottare comportamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti. L’introduzione di questa tecnologia, infatti, è solo l’elemento di un sistema più ampio in cui rivestono un ruolo chiave una serie di altri fattori tra cui campagne di sensibilizzazione, attività di educazione ambientale rivolte ai bambini, distribuzione di sacchi ai cittadini e sviluppo di un sistema on-line dei conferimenti.
Nel video l’intervista integrale a Fabrizio Piccarolo
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