Cina

Il settore energetico della Cina è in piena espansione e transizione. I costi dell’energia eolica, solare e di stoccaggio sono influenzati da molti fattori come le politiche e l’innovazione tecnologica. Tuttavia la trasformazione strutturale del settore energetico cinese è abbastanza consistente fintanto che il costo delle tecnologie rinnovabili seguirà il trend globale.

Un’analisi di settore pubblicata sulla rivista Nature indica che una rapida decarbonizzazione del sistema elettrico cinese è sia tecnicamente fattibile che economicamente vantaggiosa per lo sviluppo del Paese, oltre a offrire la prospettiva di una grande mitigazione delle emissioni con un considerevole impatto globale.

Cina e rinnovabili al 2030

Gli studiosi mostrano che il 62% dell’elettricità cinese potrebbe provenire da fonti non fossili entro il 2030 a un costo inferiore dell’11% rispetto a quello ottenuto attraverso un approccio business as usual. Inoltre, il settore energetico potrebbe ridurre la metà delle sue emissioni di carbonio a un costo inferiore di circa il 6% rispetto alle condizioni normali.

Incorporare la nuova tendenza al ribasso dei costi delle energie rinnovabili nei modelli del settore energetico è sia rilevante per gli sforzi di modellizzazione che necessario per lo sviluppo di politiche appropriate. L’analisi mira a incorporare le recenti tendenze nei costi delle energie rinnovabili e di stoccaggio in modo da esplorare percorsi più ambiziosi per decarbonizzare il sistema energetico cinese. I costi del solare fotovoltaico, dell’eolico e dello storage sono diminuiti rapidamente: su scala industriale, i dati riportati rivelano -77%, -35% e -85% tra il 2010 e il 2018.

La drastica diminuzione dei costi per le energie rinnovabili consente di modellare il sistema elettrico cinese e valutare le prospettive per accelerare la sua decarbonizzazione. I risultati di modellazione mostrano che se i costi per l’energia solare, eolica e di stoccaggio continuano a seguire le recenti tendenze globali, entro il 2030 la Cina potrebbe ricavare quel 62% dell’elettricità necessaria da fonti non fossili. Non solo, secondo lo scenario dei vincoli di carbonio, la Cina potrebbe eliminare la metà delle sue emissioni dal settore energetico entro il 2030 con un costo inferiore del 6%, fornendo al contempo il 77% di elettricità da fonti non fossili.

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Emissioni: gli scenari

Nello scenario dei vincoli di carbonio profondo (C80), una riduzione delle emissioni dell’80% rispetto al livello del 2015 è tecnicamente fattibile entro il 2030 ma comporta un costo dell’energia superiore di circa il 21% rispetto allo scenario business as usual. La Cina ha lanciato un sistema nazionale di scambio di emissioni (Ets) con una fascia di prezzo compresa tra 3 e 14,5 dollari/t CO2 (circa 3 e 14 euro) e si prevede che il prezzo del carbonio aumenterà a una media di 16,5 dollari/t CO2 (circa 16 euro) con un range compreso tra 4-20/t CO2 entro il 2030 (circa 4 e 19 euro).

Gli scenari illustrati nello studio sono i seguenti:

  • scenario business as usual (BAU) che presuppone la continuazione delle politiche attuali e una moderata riduzione dei costi futuri sulle rinnovabili;
  • scenario delle energie rinnovabili a basso costo (R) presupponendo che la rapida diminuzione dei costi per le energie rinnovabili e lo stoccaggio continuerà;
  • scenario dei vincoli di carbonio (C50) che ha un limite di carbonio del 50% inferiore al livello del 2015 nel 2030 in aggiunta allo scenario R;
  • scenario di vincoli di carbonio profondi (C80) che limitano ulteriormente le emissioni del settore energetico a essere inferiori dell’80% rispetto al livello del 2015 entro il 2030.

Cina

La decarbonizzazione su larga scala del settore energetico cinese richiede quindi che diversi processi avvengano contemporaneamente. In primo luogo, sia la capacità delle risorse che l’infrastruttura di trasmissione devono essere ampliate rapidamente. In secondo luogo, l’investimento necessario per la trasformazione dell’infrastruttura deve essere acquisito e dedicato. Terzo, l’equità sociale ed economica deve essere affrontata durante la transizione verso sistemi energetici a basse emissioni di carbonio. Gli studiosi commentano che alcuni o tutti questi processi potrebbero incontrare problemi con l’attuale struttura fisica e affrontare l’ostruzione degli attuali stakeholder.

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