L’erosione complessiva del suolo, in tutta l’UE, ammonta a 1 miliardo di tonnellate all’anno. Circa un quarto (24%) è interessato dall’erosione idrica, principalmente nei terreni coltivati, con proiezioni che fanno riferimento a un possibile aumento fino al 25% entro il 2050. È quanto emerge dal rapporto State of soils in Europe, realizzato dal Joint research centre in collaborazione con l’Agenzia europea per l’ambiente e presentato il 22 ottobre in occasione del forum EU soil observatory stakeholder.
Erosione idrica colpisce 32% del suolo europeo
Le tendenze sono allarmanti e sottolineano la necessità di azioni. L’erosione idrica non sostenibile colpisce circa un terzo (32%) dei terreni agricoli: “L’agitazione meccanica del suolo, una pratica comune in agricoltura, può anche avviare il degrado del suolo” si legge a commento. Il fenomeno, “chiamato erosione da lavorazione del terreno, può avere un impatto significativo sui campi coltivati”. Altre forme di erosione, tra le altre, includono quella eolica e la raccolta delle colture.
Questi cambiamenti nella composizione del suolo possono avere conseguenze negative. Sono infatti in aumento anche gli squilibri nutrizionali: si stima che interessano ben il 74% dei terreni agricoli. Il surplus di azoto sta aumentando e può essere dannoso per la salute umana, le colture, gli ecosistemi e il clima. Per di più, il carbonio organico nelle aree agricole, essenziale per mantenere il suolo sano, sta diminuendo: i numeri dicono che addirittura 70 milioni di tonnellate sono andate perse nelle coltivazioni in tutta l’UE tra il 2009 e il 2018.
Il report include anche un focus sull’Italia. Le mappe annuali sui suoli italiani sono prodotte mediante tecniche di osservazione satellitare con Copernicus sentinel 1 e 2 e altre immagini Vhr. Vengono inoltre prodotte mappe dell’impermeabilizzazione dei terreni e delle aree di insediamento. Questi dati vengono per lo più utilizzati per lo sviluppo di numerosi indicatori e per la valutazione dell’impatto del consumo di suolo, ad esempio in termini di perdita di servizi ecosistemici o frammentazione del paesaggio.
Sostegni dalla Pac al 47% dei terreni agricoli europei
Guardando alla situazione in Ucraina, le attività militari hanno causato una grave distruzione dei suoli: il report rileva che oltre 10 milioni dei 60 milioni di ettari di terra ucraina sono degradati. Il loro recupero potrebbe richiedere decenni o addirittura secoli. In Turchia, circa 1,5 milioni di ettari di terra hanno problemi di salinità, con impatti negativi sulla produttività agricola e sulla salute degli ecosistemi. I Balcani occidentali sono segnalati con oltre 100 siti contaminati o potenzialmente contaminati a causa di attività minerarie e industriali, sebbene la vera portata dell’inquinamento in queste aree resti ignota.
Come parte della Politica agricola comune (Pac), l’uso sostenibile dei suoli agricoli è già supportato attraverso i piani strategici in tutti gli Stati membri grazie a un mix di misure obbligatorie e volontarie per gli agricoltori. Per il periodo 2023-2027, il 47% dei terreni agricoli europei (rispetto al 15% in passato) riceverà sostegno per azioni volte a migliorare i suoli o a evitarne il degrado, anche a causa dell’erosione idrica.
La missione europea A soil deal for Europe è il programma di finanziamento applicato su larga scala che supporta la strategia UE per il suolo, la futura legge sul monitoraggio del suolo e la Pac. La missione finanzia azioni per stabilire le misure di controllo della salute dei suoli, ma anche per sviluppare e promuovere l’adozione di pratiche e tecnologie di gestione sostenibile per ripristinare la salute dei terreni gravati dal degrado. Fino ad oggi, la missione ha investito 435 milioni di euro: la missione comprende attualmente 50 progetti che stanno contribuendo ad aumentare e migliorare la conoscenza dello stato dei suoli nell’UE.
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