“Se non c’è sostenibilità non c’è sviluppo” con queste parole il presidente dell’Asvis Pierluigi Stefanini, apre l’edizione 2020 del festival dello Sviluppo sostenibile, festival che coinvolge diversi eventi nel prossimo mese tutti volti a valorizzare la discussione sui target di sviluppo dell’Agenda 2030 dell’Onu. Rovesciare la valutazione che vede prima gli aspetti economici e poi ambiente “dobbiamo lavorare affinché questo deve avvenire anche nel nostro paese, bisogna dire che ogni risorsa (europea n.d.r.) che viene messa a disposizione abbia questa prospettiva di valorizzazione dell’ambiente e prospettiva di vita lavoro per le persone”.
“Un impegno urgente” sottolinea Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS che evidenzia come adesso “è ora di agire”. “Il next generation EU ha diverse parole chiavi forti in cui l’obiettivo è creare una Europa più sostenibile, resiliente e più giusta”. E per riuscirci è necessario “un salto di qualità storico per questo paese” spiega Giovannini. Cruciale per realizzare questo sarà la connessione tra le riforme che si vogliono mettere in campo e i progetti di investimenti specifici. Un sistema che non si improvvisa.
L’uso non l’abuso delle risorse primarie. Una visione di lungo termine in cui passare dall’ “io” al “noi”
Serve una giusta misura nell’usare le risorse del Pianeta, come ricorda suor Alessandra Smerilli, Pontificia università auxilium che sottolinea come le norme comuni possono permettere una organizzazione sostenibile. Un tema che “Appare ancora più evidente” visto quanto sta accadendo dopo la pandemia del Covid-19 che “ci sta mettendo di fronte ad una evidenza quella di avere bisogno gli uni degli altri”. Un concetto che “vale anche per la economia (…) nel bene di tutti c’è anche il mio bene”.
C’è bisogno di pensare in modo nuovo, usando la “we rationality” come spiega suor Smerilli solo così si potrà ragionare non come ripartenza, ma come “rigenerazione”. “Avremo una economia più equa e più sostenibile quando gli effetti delle azienda sull’ambiente avranno un impatto sugli indici in borsa e non saranno considerati una esternalità”.
Una sopravvivenza che, come evidenzia Sandrine Dixson-Declève, co-presidente del Club di Roma, “riguarda anche la creazione di nuovi posti di lavoro e di nuovi modi di distribuire la ricchezza”, quindi interesse di tutti, “we” appunto. Questo perché “La sostenibilità non è il presente ma vive nel futuro” come spiega Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel.
La sostenibilità deve essere al centro dei ragionamenti della politica se accettiamo e capiamo che si tratta di preservare il futuro e questo i protagonisti del festival dello Sviluppo sostenibile lo ricordano gran voce.
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