Clima 1
In copertina, una foto d’archivio di Canale Energia.

Il 2020 è stato il quinto anno più caldo dal 1961, registrando un’anomalia media di +1.54°C, e il decennio 2011-2020 è stato quello più bollente, sempre rispetto al valore climatologico di riferimento. A rivelarlo è il XVI rapporto Gli indicatori del clima in Italia realizzato da Ispra con i dati del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente e delle altre reti di osservazione presenti sul territorio nazionale. L’analisi aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni nel nostro Paese.

Clima: nel 2020 temperature oltre la norma

Il 2020 è stato un anno prevalentemente caldo in Italia, con condizioni di siccità estese a tutto il territorio nazionale, soprattutto nei primi mesi dell’anno. Eventi meteorologici estremi hanno interessato diverse aree del nostro Paese. Ad eccezione di ottobre, in tutti i mesi del 2020 la temperatura media è stata superiore alla norma, con un picco di anomalia positiva a febbraio (+2.88°C), seguito da agosto (+2.49°C). La stagione relativamente più calda è stata l’inverno, che con un’anomalia media di +2.36°C, si colloca al secondo posto della serie storica.

Per quanto riguarda la temperatura superficiale dei mari italiani, con un’anomalia media di +0.95°C, il 2020 si colloca al quarto posto dell’intera serie dal 1961. Negli ultimi 22 anni la temperatura media superficiale del mare è stata sempre superiore alla media. Nove degli ultimi dieci anni hanno registrato le anomalie positive più elevate di tutta la serie. Nel 2020 le anomalie sono state positive in tutti i mesi dell’anno, con i valori massimi ad agosto (+1.7°C) e a maggio (+1.4°C).

Precipitazioni in diminuzione ma aumentano gli eventi estremi

Sempre in merito ai dati sul clima, 2020 è stato il 23° anno meno piovoso dal 1961. Sull’intero territorio nazionale, i mesi mediamente più secchi sono stati gennaio (-75%) e febbraio (-77%), seguiti da novembre, aprile e maggio, mentre dicembre è stato il mese mediamente più piovoso, con un’anomalia di +109%.

Al Nord il mese più piovoso si conferma dicembre, con un picco di anomalia positiva di +182%, seguito da ottobre (+69%) e giugno (+50%). Anche al Centro il mese più piovoso si conferma dicembre, con un picco di anomalia positiva di +92%, seguito da giugno (+45%). Al Sud e sulle isole i mesi relativamente più piovosi sono stati settembre (+67%) e luglio (+58%). I mesi più secchi sono stati novembre al Nord (-85%), gennaio al Centro (-69%), al Sud e sulle isole (-78%).

Non sono mancati eventi di precipitazione intensa legati agli effetti del cambiamento climatico. I valori più elevati sono stati registrati in occasione dell’evento alluvionale di inizio ottobre quanto, in un’ampia zona del Piemonte settentrionale, si sono registrate precipitazioni cumulate giornaliere comprese fra 400 e 500 mm. Nella parte occidentale della Liguria e all’estremo confine meridionale del Piemonte si sono superati localmente i 350 mm di precipitazione.

Il numero massimo di giorni secchi consecutivi nell’anno ha raggiunto i valori più alti in Sardegna ed in Sicilia (fino a 90 giorni) e i valori più bassi sulla dorsale appenninica e su Alpi e Prealpi (fino a 20 giorni).


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