Il 2020 è l’anno più caldo di sempre

Il 2020 è stato di 0,6° C più caldo rispetto al periodo di riferimento standard 1981-2010 e di circa 1,25 ° C al di sopra del periodo pre-industriale 1850-1900

Gli ultimi dati diffusi dal Copernicus climate change service (C3s) mostrano un nuovo primato per il 2020 è più caldo di 0,4° C rispetto al 2019 che deteneva il precedente primato.

Parti dell’Artico e della Siberia settentrionale hanno visto alcune delle più grandi variazioni della temperatura annuale dalla media nel 2020, con un’ampia regione che ha registrato deviazioni fino a 3° C per raggiungere in alcune località anche oltre 6° C per l’intero anno. L’Europa occidentale è stata interessata da una rilevante ondata di alte temperature tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. In Europa anche gli altri quattro anni più caldi si sono verificati nell’ultimo decennio.

In sintesi il 2020 è stato di 0,6° C più caldo rispetto al periodo di riferimento standard 1981-2010 e di circa 1,25 ° C al di sopra del periodo pre-industriale 1850-1900

Carlo Buontempo, direttore di (C3S), commenta preoccupato questi dati: “Il 2020 si distingue per le temperature eccezionalmente calde nell’Artico e un numero record di tempeste tropicali nel Nord Atlantico. Non sorprende che l’ultimo decennio sia stato il più caldo mai registrato. Tutto ciò evidenzia l’urgenza di ridurre drasticamente le emissioni per prevenire impatti climatici negativi in futuro”. Le temperature elevate nell’Artico hanno caratterizzato la stagione degli incendi che è stata insolitamente attiva: è iniziata a maggio ed è continuata per tutta l’estate, fino ad autunno inoltrato. Di conseguenza, al Circolo Polare Artico gli incendi nel 2020 hanno rilasciato una quantità record di 244 mega tonnellate di anidride carbonica, oltre un terzo in più rispetto al record del 2019.

cs3 riscaldamento 2020

Anomalia della temperatura dell’aria superficiale per dicembre 2020 rispetto alla media di dicembre per il periodo 1981-2010. Fonte dati: Era5. Credito: Copernicus climate change service / Ecmwf

La distribuzione del calore sul resto del globo nel 2020

L’emisfero settentrionale ha registrato temperature superiori alla media per l’anno, ad eccezione di una regione sul centro Nord Atlantico. Al contrario, parti dell’emisfero australe hanno registrato temperature inferiori alla media, in particolare nel Pacifico equatoriale orientale, associate alle condizioni più fresche legate a La Niña che si sono sviluppate durante la seconda metà dell’anno. È interessante notare che il 2020 eguaglia il record del 2016 nonostante il raffreddamento causato da La Niña, mentre il 2016 è stato un anno record che è iniziato con un forte riscaldamento di El NiñoMatthias Petschke, responsabile della direzione Spazio, direzione generale per l’industria della difesa e lo spazio (DG defis), Commissione europea, ricorda: “Gli straordinari eventi climatici del 2020 e i dati di C3s ci mostrano che non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo unirci come comunità globale, per garantire una giusta transizione verso un futuro a zero emissioni. Sarà difficile, ma il costo del non agire è troppo alto, motivo per cui gli impegni presi nell’ambito del nostro Green deal europeo sono così necessari”.

I dati in sintesi

A livello globale, il 2020 è stato alla pari del 2016, l’anno con temperature da record;

  • Il 2020 è stato di 0,6° C più caldo rispetto al periodo di riferimento standard 1981-2010 e di circa 1,25 ° C al di sopra del periodo pre-industriale 1850-1900;
  • Si tratta di uno degli ultimi sei anni i più caldi mai registrati;
  • Per l’Europa è stato l’anno più caldo mai registrato con temperature di 1,6° C al di sopra del periodo di riferimento 1981-2010 e di 0,4° C al di sopra delle temperature del 2019, l’anno precedentemente più caldo;
  • La più grande deviazione annuale della temperatura media del periodo 1981-2010 si è registrata nell’Artico e nella Siberia settentrionale, raggiungendo oltre 6° C al di sopra della media.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.