Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’UE, ha lanciato quattro nuovi hub tematici per la fornitura di dati e servizi specifici in altrettanti ambiti. Il simbolico taglio del nastro è avvenuto l’8 novembre a Siviglia, in Spagna, in occasione dell’European Space Week 2023.
Il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), che già gestisce il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (C3S), si occuperà del coordinamento dei nuovi hub dedicati a energia e salute.
L’organizzazione Mercator Ocean International, che già gestisce il Copernicus Marine Service (CMEMS), coordinerà invece i nuovi hub dedicati all’Artico e alle zone costiere.
L’Energy hub
Mira a riunire tutte le attività legate all’energia di Copernicus al fine di semplificare il percorso dell’utente. I dati di Copernicus vengono già utilizzati operativamente nei settori dell’energia eolica e solare, ma si stanno sviluppando ulteriori opportunità per gli operatori europei dei sistemi di trasmissione dell’elettricità e altri attori chiave del settore energetico a livello internazionale. Sono tre le aree che necessitano di informazioni costantemente aggiornate, secondo Andreas Zucker della DG Energy della Commissione europea: “Transizione, digitalizzazione e situazioni emergenziali come la crisi energetica che ci ha colpito recentemente”.
La variabilità del clima e i cambiamenti climatici sono fattori che influiscono in maniera significativa sulle fonti energetiche rinnovabili, per esempio, mentre gli eventi meteorologici estremi possono danneggiare le infrastrutture di distribuzione dell’energia e interromperne la fornitura. “L’Energy hub di Copernicus può favorire la creazione di una community che comprenda il mondo politico, economico e scientifico, semplificando l’integrazione dei dati e stimolando le attività di ricerca e sviluppo”, ha concluso Zucker.
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L’Health hub
Raccoglie tutte le informazioni elaborate da Copernicus in merito a salute fisica, salute mentale e benessere, ovvero le tre sfaccettature della salute secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Sicuramente, la pandemia di Covid-19 ha giocato un ruolo importante nella nascita di questo servizio, ma le applicazioni sono molteplici. Pensiamo per esempio a quante morti premature sono causate dall’inquinamento atmosferico: il monitoraggio risulta essenziale per adottare misure di prevenzione adeguate.
Fornire informazioni che aiutino le autorità pubbliche a migliorare la qualità della vita dei cittadini è proprio l’obiettivo di Copernicus e dei nuovi hub tematici che, come ha spiegato Muriel Lux di Mercator Ocean International, mirano a facilitare l’operato dei decisori politici aumentando l’accessibilità e la fruibilità dei dati. In un mondo caratterizzato da sfide sempre più complesse, la scienza si mette al servizio della cittadinanza.
Il Coastal hub
Roberto Diaz Sanchez, Consigliere di Gabinetto del Ministero spagnolo della Scienza e dell’Innovazione, si è detto entusiasta della nuova piattaforma sulle zone costiere (Coastal hub). “Finalmente, terra e mare possono dialogare fra loro”, ha detto. “Abbiamo tante questioni da affrontare: i cambiamenti climatici, l’erosione costiera, le inondazioni, la pressione antropica, la perdita di biodiversità. Stiamo lavorando anche noi a un prodotto per il monitoraggio e sicuramente sfrutteremo il nuovo hub di Copernicus”.
Carolina Sá, dell’Agenzia spaziale portoghese, ha ribadito come i dati forniti siano indispensabili nell’elaborazione di piani di adattamento e mitigazione in ambito costiero. Tra gli effetti del riscaldamento globale, infatti, ci sono l’innalzamento del livello dei mari e l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi che si originano nei bacini oceanici. Allo stesso tempo, le immagini satellitari possono essere utili a settori dell’economia come il turismo e l’acquacoltura.
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L’Arctic hub
Sebbene l’Artico si estenda nei Paesi nordici, la sua situazione preoccupa tutta l’Europa. Secondo uno studio pubblicato nel 2022, infatti, la regione si sta scaldando quattro volte più velocemente del resto del Pianeta. Le informazioni fornite da Copernicus saranno essenziali per studiare la variabilità climatica nell’area e anche per monitorare le “specie chiave minacciate dai cambiamenti climatici”, oltre a capire come promuovere “lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica dell’Artico”, ha detto Henning Wehde, del Norwegian Institute of Marine Research.
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E non finisce qui: potrebbero presto nascere altri hub, dedicati per esempio al patrimonio culturale, alla conformità ambientale e alla sicurezza climatica, come anticipato da Mauro Facchini, a capo dell’Unità per l’osservazione della Terra della Direzione Generale Industria della Difesa e Spazio (DG DEFIS).
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