intermodalità treno

Il Pnrr metterà a disposizione 25,4 miliardi di euro per favorire la sostenibilità dei trasporti attraverso l’intermodalità. 

Per il trasporto ferroviario, l’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 del 90% entro il 2050, mentre per gli aeroporti italiani si punta a neutralizzarle entro lo stesso periodo, in linea con l’accordo “NetZero2050”. 

La tecnologia è matura e gli operatori del settore aereo hanno già fatto degli investimenti in soluzioni IT, finalizzati a migliorare l’efficienza in volo e ridurre il consumo di carburante. 

Queste sono alcune delle considerazioni emerse tra i principali player del comparto del trasporto durante l’evento “Il Futuro della mobilità tra innovazione e sostenibilità” promosso da Sita, fornitore globale di tecnologie per il trasporto aereo, in collaborazione con l’Università di Bologna.

Secondo i dati in possesso di Sita, il 56% delle compagnie aeree impiegherà nuove tecnologie per ridurre le emissioni di carbonio di tipo 1 e 2, mentre un terzo di aviolinee (32%) lo farà entro il 2024. 

I fattori che ostacolano l’intermodalità

Secondo il Cese, Comitato economico e sociale europeo, molti problemi che ostacolano l’intermodalità, quali ad esempio: i costi, il fatto che possa essere più lenta, la complessità e i maggiori rischi che ne derivano, possono essere agevolmente risolti grazie a soluzioni digitali intelligenti. Queste possono essere delle procedure digitali che facilitano la gestione dei flussi di trasporto multimodali, oppure delle possibilità di tracciatura e localizzazione.

A partire da agosto 2024, il regolamento europeo 2020/1056, in merito alle informazioni elettroniche sul trasporto merci, faciliterà lo scambio di informazioni regolamentari tra operatori e autorità sulle piattaforme digitali. Inoltre, risolverà il problema della documentazione standard e dello scambio elettronico di documenti tra Paesi. 

Il futuro della mobilità passa per la sostenibilità e l’innovazione” ha dichiarato in nota stampa Sergio Colella, presidente Europa di Sita. “Il trasporto sarà connesso e intermodale, avere sistemi digitali unificati che semplificano il viaggio dei passeggeri attraverso terra, mare e aria diventerà sempre più importante. Per questo abbiamo voluto creare un’occasione per discutere con gli attori dell’industria, un momento per poter fare sistema, per affrontare con un’unica voce e con un approccio comune e condiviso le problematiche che si presenteranno. Il settore dell’aviazione ha già vissuto situazioni simili negli scorsi decenni, quindi la nostra esperienza può essere sfruttata anche per altri mezzi di trasporto”.

Fondamentale rimane il tema di rendere le operazioni efficienti e favorire un transito che non abbia intoppi tra i vari mezzi: “Secondo i nostri dati, i passeggeri che utilizzano la tecnologia hanno un tasso di soddisfazione più alto, per questo diventa essenziale promuovere un viaggio che sia integrato dal punto di vista digitale, indipendentemente dal mezzo, che sia in aereo, treno o nave. Sulla stessa linea si muove anche il Pnrr con i fondi messi a disposizione per favorire l’intermodalità e la sostenibilità dei mezzi di trasporto” ha continuato Colella. “I player dell’industria, invece di continuare a dialogare con una decina di operatori, per garantire operazioni fluide e integrate tra i vari mezzi di trasporto dovranno interfacciarsi con un ecosistema di oltre 100 entità. Occasioni come questa ci permettono di venire a conoscenza delle istanze dei settori e porre le basi per un lavoro che dovrà continuare nel futuro”.

Le tecnologie sono pronte da anni, dunque vanno solamente estese a tutti i settori dei trasporti. Il 75% degli aeroporti intervistati da Sita vuole investire in soluzioni come ad esempio la biometria, che permette di risparmiare il 30% del tempo; questa tecnologia è adatta anche alle ferrovie e alle crociere.

“Siamo in una fase fondamentale per la trasformazione green e la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del Paese”, ha sottolineato Anna Masutti, presidente di Rfi (Gruppo Fs). “Tutto questo grazie all’impulso del Pnrr che sta contribuendo in modo determinante a creare la mobilità del futuro. In particolare, per l’infrastruttura ferroviaria sono in corso tre grandi programmi di investimento: la valorizzazione delle oltre 2.200 stazioni presenti su tutto il territorio nazionale; l’estensione al Sud e il potenziamento in tutta Italia della rete Alta Velocità/Alta Capacità; il potenziamento e il miglioramento dei collegamenti di ultimo miglio a porti e aeroporti per favorire l’integrazione fra le diverse zone del Paese e l’intermodalità”.


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