Eni e università degli studi di Milano-Bicocca hanno firmato il 15 febbraio un accordo di ricerca congiunta della durata di cinque anni per l’avvio di una collaborazione strategica su progetti innovativi legati alla transizione energetica. La partnership è stata sottoscritta dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e dalla rettrice Giovanna Iannantuoni, alla presenza della presidente di Eni, Lucia Calvosa.
L’accordo definisce ben sei ambiti di ricerca: fusione magnetica, batterie, geotermia e idrogeologia, applicazioni ambientali, caratterizzazione e modellazione geo-bio-idro-chimica, sanificazione e igienizzazione degli ambienti con tecnologie al plasma.
Transizione energetica: università polo di innovazione
La partnership rientra a pieno titolo tra gli obiettivi del piano strategico dell’ateneo milanese lungo il percorso delle attività di trasferimento tecnologico e quelle relative alla terza missione: “Questo accordo di ricerca congiunta si inserisce in un processo di profondo cambiamento nel rapporto tra mondo accademico e mondo delle imprese. Una strategia fondamentale per dare avvio a progetti di ricerca che possano contribuire all’innovazione e al progresso della società”, ha dichiarato nella nota stampa la rettrice dell’università degli studi di Milano Bicocca, Giovanna Iannantuoni.
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Network con le eccellenze accademiche
La varietà tecnologica rappresenta la strada maestra per affrontare la transizione energetica nei molteplici ambiti in cui occorre intervenire per abbattere le emissioni. È questo il punto di vista dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi: “La collaborazione rappresenta un nuovo e importante passo verso l’ulteriore rafforzamento della propria leadership tecnologica nella transizione energetica e si inserisce nella volontà dell’azienda di accrescere il proprio network con le migliori eccellenze accademiche”, si legge nella nota stampa.
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