Il servizio ambientale, pagato con dignità e destinato ai giovani sotto i 35 anni, può diventare uno strumento utile al raggiungimento degli obiettivi climatici, e magari anche dare un contributo alla disoccupazione giovanile.
“Investire nel servizio ambientale” – puntualizza in una nota Eleonora Evi, eurodeputata di Europa Verde “significa liberare i giovani dalla doppia gabbia dell’esclusione lavorativa e dell’ansia per l’incombente crisi ecologica, che li priva di un futuro in cui sperare. Ma significa anche fare una scelta economicamente sensata, poiché i dati ci dicono che 1 euro speso in prevenzione fa risparmiare fino a 4 euro in riparazione dei danni. Invece che investire in colate di cemento per opere infrastrutturali inutili che contribuiscono al consumo di suolo, sarebbe decisamente più saggio per la prosperità del Paese investire nella tutela di infrastrutture ecologiche”.
“Dopo l’appello al presidente Draghi e la lettera alla presidente della Commissione europea Von der Leyen, ho lanciato una petizione internazionale per chiedere che il servizio ambientale per i giovani venga inserito nei piani nazionali di recupero e resilienza degli stati membri”, dichiara l’Europarlamentare, “Mi sono fatta portavoce in Europa di questa iniziativa, nata da un’idea di Alessandro Di Battista e Lapo Sermonti”.
Iniziativa che non ha trovato una collocazione nel nostro Pnrr, denuncia la Evi citando quanto emerso dal report Green Recovery Tracker, che ha individuato solo un 16% di iniziative italiane poste ad affrontare la crisi climatica, contro l’obiettivo del 37% stabilito dalla UE.
In vista della valutazione del piano italiano da parte della Commissione europea intanto la Evi ha ottenuto la seguente risposta alla sua segnalazione dalla stessa presidente Von Der Leyen “Le misure che promuovono il coinvolgimento personale dei giovani in azioni ambientali concrete hanno un forte potenziale per contribuire alla transizione verde, sensibilizzando, sviluppando competenze chiave e creando opportunità di lavoro per il futuro. In quanto tali, possono contribuire alla ripresa dell’UE e aumentarne la resilienza. Avremo sicuramente in mente queste considerazioni quando valuteremo i piani di rilancio e resilienza presentati dagli Stati membri”.
“Mi aspetto indicazioni chiare per garantire che le regole europee vengano applicate correttamente e per scongiurare il pericolo dell’ennesima operazione di greenwashing” conclude l’eurodeputata Evi. “Coinvolgere i giovani in questo processo è fondamentale. Sarebbe imperdonabile sprecare questa occasione e non dimostrarci all’altezza delle sfide storiche che siamo chiamati ad affrontare”.
Le attività del servizio ambientale
Tra le attività previste nel servizio ambientale rientrano azioni volte a ridurre la perdita di biodiversità come la piantumazione e rimboschimento, azioni dedicate alla prevenzione dissesto idrogeologico con contrasto all’erosione del suolo e messa in sicurezza del territorio. Problemi molto vivi sul suolo italiano. Altra attività potrebbe essere il recupero delle aree interne, con manodopera nei terreni agricoli. Si tratta di un settore che ha perso oltre 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni a causa dei danni provocati dalla crisi climatica.
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