Misurare l’inquinamento dell’aria e la visibilità dei paesaggi nei Parchi naturali italiani. È questo l’obiettivo del progetto Visibility coordinato dai Carabinieri forestali in collaborazione con il laboratorio Enea specializzato nell’inquinamento atmosferico. Il progetto applicherà, per la prima volta in Italia, la procedura adottata dall’Epa, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, per la misurazione del parametro della visibilità nei parchi naturali americani.
Il progetto Visibility nei Parchi italiani
Compito dei ricercatori Enea è quello di eseguire in laboratorio le analisi chimico-fisiche dei campioni raccolti e di elaborare l’indice di visibilità atmosferica. In particolare, le variazioni della visibilità dell’orizzonte nelle foto saranno analizzate in correlazione con i dati di composizione degli inquinanti atmosferici, seguendo il metodo Improve.
I Carabinieri forestali si occuperanno, da parte loro, del coordinamento generale dell’iniziativa, della raccolta dei dati meteo, della gestione della telecamera fotografica e dell’invio al team di ricercatori dei filtri campionati. Sarà inoltre loro compito la sorveglianza del sito di misura (classificato come obiettivo sensibile) per le potenziali e significative ricadute sulla salute umana dell’inquinamento atmosferico, che potrebbe derivare da attività antropiche presenti nell’area, come agricoltura e allevamento.
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L’azione pilota sul Circeo e il metodo Improve
La metodologia Improve si basa sulla quantificazione di un coefficiente che descrive l’estinzione della luce in funzione di diversi parametri chimico-fisici associati a molecole e particelle disperse nell’aria, in questo caso legate all’inquinamento atmosferico. Il progetto Visibility prevede campionamenti della durata di 24h per un intero anno solare (con una frequenza di uno ogni tre giorni) per la misura della concentrazione del particolato (PM2.5 e PM10) e del biossido di azoto (NO2).
Il rilevamento visivo del grado di trasparenza dell’aria sarà assicurato, invece, da una telecamera panoramica che punta in direzione di un landmark (nel caso dell’azione pilota è il Monte Circeo) preso a riferimento per la definizione della visibilità a lunga distanza. La fotocamera è programmata per attivarsi in modo autonomo ogni 3 giorni in concomitanza con il campionamento del particolato atmosferico effettuato dagli altri strumenti. Tale programmazione prevede uno scatto ogni 5 minuti nel corso del giorno (durante le ore di luce, in relazione all’altezza del sole sull’orizzonte) e si spegne automaticamente al raggiungimento di una soglia minima di radiazione solare.
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