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Foto di Alehandra13 da Pixabay

Alcuni sostanze utilizzate come filtri solari, che sono contenute nelle creme comunemente utilizzate per proteggerci dalle scottature, sono state indicate come dannose per l’ecosistema marino e in particolare per i coralli. Elementi fragili che già soffrono gli effetti deleteri di un aumento delle temperature legato al climate change. A salire sul banco degli imputati sono, in particolare, l’ossibenzone e l’etilesilmetossicinnamato rinvenuto in moltissime creme per la protezione solare.

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Per cercare di limitare l’impatto ambientale di questi prodotti sull’ambiente, Palau, un arcipelago situato nel Pacifico tra l’Australia e il Giappone, ha deciso, per la prima volta al mondo, di vietarne l’utilizzo sul suo territorio.

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Il divieto

Nello specifico la nuova norma, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2020, vieta l’importazione e la vendita di creme solari e introduce una multa per i trasgressori che può arrivare fino a 900 euro. “Dobbiamo rispettare l’ambiente, perché è la culla della vita “, ha detto alla BBC il presidente del Palau, Tommy Remengesau.

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Attualmente Palau è il primo Paese che ha introdotto e reso operativo il divieto, ma già altri Stati avevano affrontato il tema. Il legislatore delle isole Hawaii ha approvato infatti una legge che vieta le creme solari con ossibenzone ed etilesilmetossicinnamato. Il provvedimento però entrerà in vigore solo nel 2021. Stesso discorso anche le isole Vergini americane dove una legge analoga introdurrà il divieto da marzo di quest’anno.


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