A pochi giorni dal lancio di Pulvirus, Ispra, Snpa e Iss promuovono un nuovo studio epidemiologico nazionale per indagare il legame tra l’inquinamento atmosferico e la propagazione del Sars-Cov-2, il virus responsabile della pandemia Covid-19. Lo sforzo di ricerca congiunto si baserà su fattori come età, genere e presenza di patologie pregresse al momento della positività al Coronavirus. A questi si aggiungeranno fattori socio-economici e demografici, il tipo di ambiente, di vita e di comunità (urbano-rurale, attività produttive).
Sistema respiratorio più suscettibile per inquinamento
Al momento è risaputo che l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di contrarre infezioni alle basse vie respiratorie, soprattutto nei soggetti più deboli. È ipotesi diffusa che l’esposizione polveri sottili renda più suscettibile il sistema respiratorio facilitando così la trasmissione del Coronavirus e le complicazioni della malattia. I ricercatori indagheranno il fenomeno della diffusione sapendo che il contagio virale si muove per focolai. Studieranno gli effetti di una esposizione di breve termine, o acuta, e di lungo termine, o cronica, alle PM. Incroceranno i risultati con i dati socio-demografici e socio-economici associati al contagio, all’esposizione a inquinamento, all’insorgenza di sintomi e alla gravità degli effetti riscontrati tra i casi di Covid-19.
Competenze trasversali per studio epidemiologico
Solo un intreccio di competenze potrà aiutare a spiegare le modalità di contagio e la gravità dei quadri sintomatologici e patologici associati all’infezione da Coronavirus. Nello studio epidemiologico che indaga il legame tra inquinamento e Covid-19 confluiranno competenze di epidemiologia ambientale e delle malattie trasmissibili, tossicologia, virologia, immunologia, chimico-fisiche, metereologiche e derivanti dal monitoraggio ambientale. “L’emergenza sanitaria della pandemia di Covid-19 è una sfida per la conoscenza sotto molteplici punti di vista e non solo quelli oggi centrali sul fronte dei vaccini e delle terapie”, ricorda in una nota il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
“Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di collaborazione dell’ISS, con cui già dal 2019 condividiamo gli obiettivi di un Protocollo di Intesa sui temi che riguardano i rapporti tra ambiente e salute”, ha dichiarato il presidente di Ispra e Snpa, Stefano Laporta.
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