insetti impollinatori“La fondamentale importanza della conservazione e protezione della biodiversità ormai acclarata è stata ancor più posta all’attenzione delle politiche internazionali dalla pandemia da Sars-Cov-2 che ci ha fatto prendere coscienza dello stretto legame che esiste tra la nostra salute e la salute degli ecosistemi”. Sono le prime righe della Direttiva Biodiversità 2021, firmata dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e resa nota oggi, che nel rivolgersi agli enti parco nazionali e alle aree marine protette offre l’indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità.

“La pandemia in atto ci rammenta ogni giorno quanto sia urgente intervenire per proteggere e ripristinare la biodiversità e assicurare il mantenimento dei servizi ecosistemici, fattori essenziali per la nostra resilienza di fronte al rischio di insorgenza e diffusione di nuove malattie infettive”, prosegue il documento. Difatti la Direttiva 2021 coltiva la volontà di proteggere e ripristinare la biodiversità e assicurare il mantenimento dei servizi ecosistemici.

Tutela degli insetti impollinatori

In particolare, pone l’accento sul miglioramento delle iniziative per la tutela degli insetti impollinatori che contribuiscono per oltre il 70% della produzione agricola. “Si tratta di un problema globale, che ha colpito molti paesi dell’Unione Europea e anche l’Italia e che è al centro anche della nuova Strategia dell’UE per la biodiversità e del relativo Piano per il ripristino della natura”, rimarca la nota stampa diffusa in giornata. In primo luogo prevede il monitoraggio “per studiare il fenomeno del declino di questi insetti, comprenderne le cause e pianificare azioni di contrasto efficaci”. Questo per ciò che riguarda “gli apoidei selvatici e i lepidotteri diurni, nonché sirfidi e lepidotteri notturni”. Il tutto alla luce dello schema di monitoraggio europeo pubblicato lo scorso ottobre.

Tutte le iniziative sugli insetti impollinatori saranno riportate all’interno di una relazione intermedia che sarà sottoposta alla Direzione per il patrimonio naturalistico del MiTe. Inoltre, rientrerà nella rendicontazione prevista per fine anno.

Monitoraggio coralli e stimolo ad attività congiunte tra Enti parco

In aggiunta, la Direttiva stimola il monitoraggio dell’habitat coralligeno in aree marine protette, così da “stimare il disvalore generato dall’impatto delle attività di pesca”. Prevede poi che entro il prossimo 15 maggio gli enti parco nazionali si facciano promotori di piani d’azione congiunti per la conservazione della biodiversità.

La Direttiva 2021 rappresenta una delle misure che periodicamente il ministro emana dal 1991, anno di emanazione della legge istitutiva delle aree protette, per indirizzare le attività di conservazione della biodiversità.


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