La maggior parte delle economie globali sta abbandonando le fonti fossili altamente inquinanti come il carbone, per ridurre le emissioni di carbonio e trarre beneficio dalle fonti rinnovabili.
Non è così per l’Indonesia allo stato attuale, né lo sarà per il prossimo decennio. Secondo Global Data la capacità di energia termica dovrebbe mantenere il suo dominio nel paese durante tutto il periodo che va dal 2021 al 2030.
Il mix energetico in Indonesia
L’ultimo rapporto Indonesia Power Market Outlook to 2030, Update 2021 – Market Trends, Regulations, and Competitive Landscape, rivela che la capacità di energia termica nel Paese dovrebbe aumentare da 59,38 GW, ovvero l’85,6% del totale di potenza prodotta nel 2020, a 92,53 GW nel 2030.
Durante il periodo che va dal 2021 al 2030, la produzione di energia termica sarà dominata dalla produzione di elettricità basata sul carbone.
Pavan Vyakaranam, practice head di GlobalData, commenta: “Negli ultimi due anni, l’Indonesia ha annunciato piani di transizione dall’energia a carbone. Il ministero dell’energia ha persino annunciato che stanno considerando di chiudere le vecchie centrali a carbone per sostituirle con centrali a energia rinnovabile. Tuttavia, senza capacità di energia nucleare e con una minima capacità idroelettrica, una rapida transizione dall’energia termica dominante all’energia rinnovabile minaccia la sicurezza energetica del paese”.
La crescita dell‘energia rinnovabile in Indonesia è ancora agli albori. Nel 2000 la capacità di energia rinnovabile era di 1,3 GW, dopo vent’anni è aumentata a 4,3 GW. Le previsioni dicono che questa capacità dovrebbe raggiungere i 14,9 GW nel 2030.
Ma il Paese, sempre al 2030, dovrebbe produrre anche 62,2 TWh di elettricità da fonti intermittenti, che ammontano a solo il 13% della produzione totale di energia nel Paese.
Vyakaranam conclude: “L’Indonesia ha un significativo potenziale per lo sviluppo dell’energia rinnovabile. Tuttavia, rispetto ad altri paesi dell’Asia-Pacifico è in ritardo nel loro sviluppo. Uno dei fattori principali è l’assenza di una politica decisiva per le energie rinnovabili e l’eccessiva regolamentazione rispetto agli investimenti stranieri”.
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