Il numero delle vetture alimentate con diesel inquinante fuori norma che viaggiano sulle strade dei Paesi UE è cresciuto del 18% negli ultimi 12 mesi e del 74% dal 2016. E’ quanto emerge da un report realizzato dalla ong Transport & Environment secondo cui, a quattro anni dallo scandalo Volkswagen, sono 51 milioni le auto e i furgoni inquinati in circolazione.
La priorità ai profitti
“È scandaloso vedere il numero di auto a diesel inquinante presente sulle strade europee aumentare e superare quota 50 milioni di vetture – sottolinea in una nota Florent Grelier, ingegnere specializzato sui veicoli puliti e membro di Transport & Environment – Questo accade perché le case automobilistiche hanno dato la priorità ai profitti rispetto alla salute delle persone. I regolatori devono smettere di chiudere un occhio sulla principale fonte di aria inquinata e costringere le case automobilistiche a passare a combustibili green adesso”.
in Germania 1/5 delle auto inquinanti
Il report sottolinea come quasi un quinto di queste auto e furgoni inquinanti si trovi in Germania (9,9 milioni). A seguire troviamo invece, Francia (9,8 milioni) e Regno Unito (8,5 milioni). In totale questi sei Paesi, insieme a Italia, Spagna e Belgio, rappresentano l’81% della flotta di auto che utilizzano diesel inquinante dell’UE.
Motivi della crescita del diesel inquinante
Tra le cause di questo trend di continua del numero di vetture alimentate con diesel inquinante c’è, secondo l’ong , “ la decisione dei produttori di automobili di massimizzare i profitti vendendo i loro modelli diesel esistenti, invece di investire nella riduzione del loro impatto ambientale. Dal 2015, quando il Dieselgate è esploso, le prime cinque case automobilistiche che hanno venduto oltre i due terzi delle auto diesel inquinanti hanno realizzato profitti per oltre 125 miliardi di euro”.
Immatricolazioni UE, ad agosto -8,4%
Per quanto riguarda invece le immatricolazioni di nuove vetture – come mostrano i dati diffusi dall’associazione dei costruttori europei dell’auto (Acea) – si registra nel corso dei primi otto mesi del 2019 una diminuzione del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A raggiungere un dato “leggermente positivo” è solo la Germania che si è attestata su uno 0,09% a differenza degli altri principali mercati dove invece si è verificato un calo della domanda.
Nel solo mese di agosto invece il settore ha registrato una flessione dell’8,4%. Tutti i diversi Paesi hanno mostrato numeri negativi con picchi in Spagna (-30,8%) e Francia (-14,1%). “In Italia – sottolinea una nota dello Centro Studi Promotor – le immatricolazioni non si sono allontanate molto dal livello raggiunto nell’agosto 2018. Nel nostro Paese infatti in quel mese vi fu un incremento del 9,5%, mentre nell’agosto scorso vi è stato un calo del 3,1%”.
A luglio numeri in crescita
Positivo invece è stato il trend generale relativo a tutti i paesi nel mese di luglio. Si è infatti verificata una crescita della domanda di nuove autovetture dell’1,4%, con quasi 1,3 milioni di unità immatricolate in tutta l’Unione europea.
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