I viaggiatori europei sono disposti a compiere dei sacrifici per mitigare l’impatto del traffico aereo

Lo rivela un sondaggio condotto nell’ambito del progetto ClimOP, volto a ridurre le emissioni del settore dell’aviazione.

  • La maggior parte dei passeggeri di sei nazioni dell’UE è disposta a pagare di più i voli per mitigare l’impatto dei viaggi in aereo.
  • È solo una delle strategie che potrebbero aiutare a tagliare le emissioni di CO2 del settore dell’aviazione del 75% entro il 2050, obiettivo dell’iniziativa ClimOP.
ClimOP aerei emissioni
Foto di Philip Myrtorp/Unsplash

Per molti di noi, partire per un viaggio è una delle migliori esperienze che si possano fare nella vita. E sappiamo che l’aereo ci consente di raggiungere destinazioni lontane in breve tempo. Sappiamo anche, tuttavia, che si tratta di uno dei mezzi di trasporto più inquinanti. Ebbene, i passeggeri europei sono intenzionati a trovare un compromesso: è quanto dimostra un sondaggio condotto in sei nazioni dell’UE nell’ambito del progetto ClimOP, coordinato dall’impresa italiana Deep Blue.

Le strategie proposte da ClimOP

Il progetto mira a ridurre le emissioni di CO2 del settore dell’aviazione del 75 per cento entro il 2050, e quelle di NOx del 90 per cento. Esistono diverse strategie in grado di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo. La maggioranza degli intervistati è disposta a pagare il 25-50 per cento in più sia per i voli a corto raggio, sia per quelli a lungo raggio. Due terzi dei partecipanti sono favorevoli ad aumentare del 20 per cento il tempo di volo sul corto raggio e del 16 per cento quello di lungo raggio. La maggior parte dei viaggiatori accetterebbe collegamenti meno frequenti, con aerei più grandi e a pieno carico, e firmerebbe volentieri una petizione per incrementare il numero di velivoli a basse emissioni.

ClimOP aerei

Nuovi modelli di business

“È innegabile che alcune di queste misure possano essere poco vantaggiose per i passeggeri, dai voli più lunghi agli scali intermedi, fino ai biglietti più costosi… Eppure, il dato sorprendente è che in molti casi la maggioranza dei passeggeri è favorevole a queste misure, capendone l’importanza per l’ambiente e il clima”, commenta Alessandra Tedeschi, a capo del settore Ricerca & Sviluppo di Deep Blue. “I dati, che forse nemmeno noi addetti ai lavori ci aspettavamo, rappresentano un messaggio importante per tutti gli stakeholder nel settore dell’aviazione, per ripensare i propri servizi e modelli di business in un’ottica green”.

Meno emissioni a livello aeroportuale

Non solo voli: anche l’impatto ambientale degli aeroporti può essere mitigato. I risultati delle indagini di ClimOP mostrano che le emissioni prodotte a livello aeroportuale possono essere significativamente ridotte tramite alcune misure la cui tecnologia è già disponibile e che, pertanto, potrebbero essere introdotte in tempi relativamente brevi.

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“Ciò avrebbe un doppio beneficio: da un lato, l’impatto di un aeroporto di media grandezza (circa 300 voli al giorno) è approssimativamente dimezzato in termini di contributo al riscaldamento globale. Dall’altro, l’abbattimento delle emissioni di gas inquinanti e tossici per l’uomo come gli ossidi di azoto (NOx) e i particolati (PM2,5 e PM10) contribuisce a un miglioramento significativo della qualità dell’aria al suolo, con conseguenti benefici per addetti ai lavori, passeggeri e comunità locali”, conclude Carlo Abate, a capo dell’area Energia & Ambiente di Deep Blue.


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