“Il gas naturale sarà necessario a gestire la transizione ancora a lungo e finché non saremo in grado di sostituirlo è essenziale che venga sfruttato nel modo più efficiente possibile”, Monica Tommasi presidente degli Amici della Terra apre così i lavori dell’incontro “Sicurezza energetica ed emissioni di metano. Il gas naturale nel RePowerEU e l’Italia nei nuovi scenari geopolitici” che si è svolto ieri al Senato organizzato dagli Amici della Terra e Open Gate Italia, in collaborazione con Environmental Defense Fund Europe.
Guardando solo alle perdite di emissione tra produzione ed esportazione siamo nell’ordine dei 46 miliardi di metri cubi possibili da recuperare.
Al centro della discussione anche l’attesa per l’approvazione del Regolamento Europeo dedicato alla riduzione delle emissioni di metano nel settore dell’energia.
Per quanto il piano RePowerEU pubblicato lo scorso maggio per coordinare la sostituzione di gas russo con nuove forniture, suggerisce per i nuovi contratti una attenzione per ridurre le perdite di metano nei paesi produttori grazie alla sinergia tra produttori ed esportatori. Una azione quella della riduzione delle perdite che costerebbe molto meno, come emerso ieri nel corso dei lavori al Senato, rispetto l’attivare nuovi giacimenti.
“Ogni perdita di metano in aria, volontaria o involontaria, ci fa perdere una risorsa che stiamo vedendo quanto sia importante, sia dal punto di vista dell’impatto climatico, che della perdita economica che tutti subiamo con l’aumento del prezzo provocato dalla guerra” spiega la Tommasi.
Nuovi contratti gas l’impegno sarà nel limitare le dispersioni nell’ambiente
“Già nel breve termine” ha ricordato Flavia Sollazzo senior director EU Energy Transition di EDF Europe affermato “l’UE e i suoi Stati membri potranno manifestare il proprio impegno anche nei nuovi contratti di fornitura di gas attraverso azioni volte a ridurre le emissioni di metano, come già avvenuto in recenti MoU, cito ad esempio quello tra UE-Egitto-Israele firmato lo scorso 15 giugno.”
Ad oggi a causa della guerra Russia – Ucraina “Nel tentativo di sostituire le forniture russe, invece di incentivare la riduzione delle emissioni rischiamo al contrario di promuoverne di nuove. E questo è da evitare”, avvisa Ilaria Restifo rappresentante italiana di Environmental Defense Fund Europe (EDFE). “E’ la stessa UE, con il recente documento RePowerEU, a evidenziare la necessità di una cooperazione con i partner internazionali per ridurre le emissioni di metano nell’ambito dei nuovi approvvigionamenti di gas”.
Italia prima a sottoscrivere un accordo simile
Accordo sottoscritto per primo in Europa dai principali operatori della filiera del gas italiano aprendo un tavolo di lavoro “sarà proprio quello di promuovere la riduzione delle emissioni di metano nei nuovi canali di importazione che si stanno definendo nel RePowerEU in alternativa all’importazione di gas dalla Russia” conclude Monica Tommasi.
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