Enel ha ricevuto il 2 dicembre l’autorizzazione dal ministero della Transizione ecologica per la chiusura della centrale termoelettrica a carbone “Eugenio Montale” di La Spezia. L’annuncio è della stessa azienda che in una nota stampa sottolinea il passo in avanti compiuto per la transizione energetica: “Con queste ulteriori autorizzazioni, in Italia avremo dismesso complessivamente circa 1.900 MW di capacità a carbone entro la fine del 2021”, si legge a commento.
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Nel 2021 dismessi ulteriori 870 MW a carbone
La cessazione definitiva dell’impianto segue quello delle altri centrali a carbone di Genova e di Bastardo (Gualdo Cattaneo, Perugia) oltre alla chiusura della centrale del gruppo 2 “Federico II” di Brindisi. Con l’autorizzazione allo stop di La Spezia e con quella dei gruppi 1 e 2 della centrale “Andrea Palladio” di Fusina (Venezia), già ricevuta, quest’anno saranno dismessi ulteriori 870 MW.
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Il commento del Wwf: “Ottima notizia”
Esprime soddisfazione Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia: “La presenza della centrale alimentata con il più sporco e inquinante dei combustibili fossili ha provocato tante sofferenze alla città e all’ambiente spezzino, oltre che al clima. In questo momento importante per la lotta al cambiamento climatico e ai combustibili fossili, vogliamo anche pensare al futuro. Ci auguriamo che Enel, le cui dichiarazioni rappresentano un segnale positivo, insieme alle istituzioni locali, continuerà a operare per lo sviluppo sostenibile e decarbonizzato della città e della regione, fondato sulle energie rinnovabili e i servizi per l’efficienza energetica”, si legge nella nota stampa dell’associazione ambientalista.
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