Decarbonizzare il trasporto merci è un passo centrale della transizione ecologica del Paese soprattutto visto la quantità ancora circolante dei veicoli in gran parte inquinanti. “Un veicolo su tre in Italia è infatti Euro 0, 1 o 2: un dato impressionante considerato che corrisponde al quintuplo della Germania e al triplo rispetto alla Francia” spiega in una nota Gianandrea Ferrajoli, coordinatore Federauto truck.
Situazioni come quella della pandemia da Covid hanno evidenziato ancora di più la centralità del comparto, nonostante sia stato registrato un calo di oltre il 40% sulle immatricolazioni (da 35.442 unità nel 2007 a 20.256 veicoli venduti nel 2020).
Necessario quindi per Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica; Federauto, Federazione Italiana Concessionari Auto, Veicoli Commerciali e Industriali e Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, sostenere lo svecchiamento del parco circolante per rendere più sicuro e sostenibile il trasporto su gomma. Per questo le tre associazioni hanno lanciato una “Road map per il rilancio del trasporto merci”. Si tratta di alcune proposte per favorire un processo di transizione che sia sostenibile per l’ambiente e i trasportatori. Non è la prima volta che le tre associazioni insieme lanciano un richiamo alla normativa chiedendo di affrontare in modo sinergico e con politiche di incentivi al problema. Oggi in conferenza stampa sono stati esplicitati i punti chiave della proposta.
“Il rilancio del trasporto merci è strettamente connesso a una complessa e articolata trasformazione dell’intero comparto in un’ottica sostenibile ed ecologica, che riteniamo possa concretizzarsi anche e soprattutto attraverso forme di disincentivo all’utilizzo di mezzi obsoleti” spiega Ferrajoli.
Le proposte presenti nella Road map per il rilancio del trasporto merci
Non manca quindi uno sguardo alle innovazioni tecnologiche come spiega Luca Sra, delegato Anfia per il trasporto merci: “Per raggiungere i target di decarbonizzazione stabiliti dall’Europa, sarà importante il contributo di tutte le tecnologie, dal diesel pulito, grazie all’utile e necessario impiego dei biocarburanti, al gas naturale, come tecnologia ponte verso l’idrogeno. Parallelamente, urge lavorare per lo sviluppo infrastrutturale, dalle colonnine ad alto voltaggio per i veicoli commerciali e industriali, alla distribuzione dell’idrogeno, passi fondamentali per supportare la diffusione dei veicoli per il trasporto delle merci a zero emissioni”.
“Allo scopo di accelerare la diffusione di queste motorizzazioni, nel breve periodo, è necessario prevedere misure di incentivazione per il ricambio dei mezzi più vetusti, anche con veicoli Euro VI di ultima generazione, in modo da ridurre notevolmente le emissioni di CO2 rispetto all’attuale parco” rimarca Paolo A. Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae. “In quest’ottica chiediamo, tra l’altro, di rifinanziare l’ecobonus sui veicoli commerciali per tutto il 2021, di prevedere agevolazioni anche per il rinnovo del parco dei rimorchi e semirimorchi, di rendere operativo il sistema dei ‘certificati bianchi’ per il rinnovo delle flotte, e la rimodulazione del bollo dei veicoli industriali sulla base del criterio che chi più inquina più paga, con evidenti benefici per l’ambiente e la sicurezza”.
Le proposte in breve per il rilancio del trasporto merci
- Incentivi fiscali e di mercato per gli Euro VI e le alimentazioni alternative per favorire la decarbonizzazione
- Disincentivi per i veicoli ante Euro IV
- Potenziamento rete biocarburanti
- Sviluppo rete di ricarica elettrica e a idrogeno
- Autorizzazioni alla circolazione dei veicoli 18 mt
- Attuazione revisione obbligatoria anche presso officine private
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