Sempre più reati ambientali sulle coste italiane, il report “Mare Monstrum”

Legambiente denuncia il malcostume italiano e lancia otto proposte al Governo Meloni

Sono 19.530 i reati ambientali accertati lungo le coste italiane. Un dato in crescita rispetto al 2021 con un +3,2%. Gli illeciti amministrativi, sono aumentati del 13,1% arrivando a 44.444.

Mare Mostrum I Reati Evidenziati Nel Report

Sono questi i primi sconcertanti dati del report “Mare Monstrum” a cura di Legambiente. Il report è stato scientemente reso pubblico dalla associazione alla vigilia dell’anniversario dell’uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo, “per tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità.” Vassallo era il sindaco di Pollica ed è stato brutalmente ucciso il 5 settembre 2010 per il suo impegno per la tutela del mare e delle coste del Cilento contro speculazioni e illegalità.

Quest’anno il 5 settembre l’associazione ambientalista sarà ad Acciaroli per ricordare Vassallo con una giornata commemorativa organizzata insieme al comune di Pollica, l’ANCI, Slow Food Italia, Libera e Federparchi. Seguirà anche la consegna del Premio Angelo Vassallo il sindaco della bella politica.

Quali reati ambientali hanno colpito il nostro mare

I maggiori reati sono: ciclo illegale del cemento 52,9%, inquinamento del mare con rifiuti prodotti da maladepurazione e pesca di frodo. Sono invece 624 le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato in netta crescita rispetto ai 210 del 2021 (+197,1%). L’associazione ha calcolato nel complesso una media di una infrazione ogni 115 metri.

Mare Mostrum I Reati Evidenziati Per Regione

La Campania è in testa a questa triste classifica nazionale con 3.345 reati. mentre prima per infrazioni per km di costa è la Basilicata. Di fatto il 48,7% dei reati è nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa.

Mare Mostrum I Reati Evidenziati Per Km Di Costajpg

Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati, pari al 17,1% del totale nazionale, seguita da Puglia (2.492 reati), Sicilia (2.184), Lazio (1.741) e Calabria (1.490 reati). La Toscana è in sesta posizione come illeciti penali (1.442) ma è al secondo posto dopo la Campania come illeciti amministrativi (4.392), seguita dalla Sicilia (4.198 illeciti e ben 8.712 sanzioni).

Le otto proposte dell’associazione ambientalista

“Al Governo Meloni indichiamo otto proposte per tutelare in maniera più efficace lo straordinario patrimonio ambientale dei nostri mari e delle nostre coste, dalle demolizioni affidate ai Prefetti delle case abusive agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale” fa sapere l’associazione in una nota stampa.

Statistiche e dati sul cambiamento climatico contro l’ecoansia

“E’ importante che anche le realtà territoriali facciano la loro parte insieme alle istituzioni” dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
“Allo stesso tempo è fondamentale accelerare il passo sulle attività di controllo e quegli interventi normativi non più rimandabili: dalle demolizioni affidate ai Prefetti delle case abusive agli investimenti sui depuratori fino alla lotta alla pesca illegale”.

Nel dettaglio le otto proposte emerse dal report “Mare Mostrom” sono:

  1. Ripristinare, se necessario anche con modifiche normative, l’efficacia dell’art. 10bis della legge 120/2020 che affida ai Prefetti il compito di demolire le costruzioni abusive oggetto di ordinanze di abbattimento emesse ma non eseguite dai Comuni.
  2. Rafforzare l’attività di contrasto delle occupazioni abusive del demanio marittimo.
  3. Rilanciare a livello nazionale e su scala locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando in generale l’intero sistema di gestione. Integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione).
  4. Efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura, superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 4 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020.
  5. Migliorare e rendere più efficienti ed omogenei i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale messe in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale coordinato da Ispra (SNPA), approvando i decreti attuativi della legge 132 del 2016.
  6. Regolamentare in maniera stringente lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere ed acque grigie, acque di sentina, ecc.). Istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa.
  7. Promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e per la migliore tutela del mare e della costa.
  8. Attuare da parte del governo e del Parlamento adeguati interventi normativi contro la pesca illegale, non dichiarata e non documentata.

Sanzioni europee sulla maladepurazione

La maladepurazione resta una delle principali emergenze croniche da affrontare su cui l’Italia ha quattro le procedure d’infrazione decise dall’Unione europea. Le infrazioni riguardano il collettamento, la fognatura e la depurazione.


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