La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sull’elaborazione degli obiettivi giuridicamente vincolanti per il ripristino della biodiversità danneggiata all’interno dell’Unione europea. La consultazione si svolgerà online dall’11 gennaio al 5 aprile. L’esito contribuirà a redigere una valutazione d’impatto per individuare gli obiettivi entro il 2021.
La consultazione pubblica sugli obiettivi vincolanti per la tutela della biodiversità
Questa misura rappresenta una chiave di volta per la strategia UE sulla biodiversità al 2030, in quanto contribuirà ad aumentare la biodiversità, a mitigare i cambiamenti climatici e ad adattarvisi. E, di rimando, un elemento importante per il Green new deal impresso dall’Unione europea.
“Negli ultimi decenni le attività umane hanno modificato in modo significativo tre quarti delle terre emerse e due terzi degli oceani, destabilizzando il nostro clima e i nostri sistemi naturali di sostegno alla vita”, evidenzia in una nota stampa Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca. Attività che spesso sono state accompagnate dalla mancanza di conoscenza, cosa che l’Unione europea sta cercando di colmare.
Un accordo globale
“Se non agiamo con urgenza per proteggere la nostra natura, potremmo già essere all’inizio di un’era di pandemie”, sottolinea la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenuta l’11 gennaio al One planet summit for biodiversity. Il Summit è co-organizzato dall’Organizzazione delle nazioni unite e dalla Francia.
Sulla biodiversità, come anche sulla prevenzione delle malattie emergenti, promette la von der Leyen, convergeranno importanti investimenti europei e auspica anche sulla tutela ecosistemica un’azione congiunta. Spera che al vertice Onu per la biodiversità, previsto in Cina dal 17 al 30 maggio 2021, sarà siglato un accordo globale, sfidante e ambizioso. Com’è stato per l’Accordo di Parigi del 2015. La strategia europea, difatti, prevede di raggiungere la trasformazione di almeno il 30% delle terre e dei mari europei in aree protette entro il 2030 e di riuscire a ripristinare almeno il 10% delle aree agricole in caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità.
Un quadro finanziario sostenibile
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, anch’egli intervenuto al summit One planet, ha invece volto lo sguardo al passato. Ha evidenziato che gli obiettivi globali di biodiversità fissati per il 2020 non sono stati raggiunti. 711 miliardi di dollari all’anno fino al 2030 rappresentano l’ammontare del deficit di finanziamento per l’UE. Eppure un quadro finanziario sostenibile e un accordo globale, ha concluso, saranno fondamentali per fermare la distruzione degli ecosistemi.
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