39 milioni di euro, di cui 29 finanziati dalla UE con 27 partner che per 5 anni cercheranno di trasformare un processo costoso e complesso come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio della CO2 , la cosiddetta CCUS, in un processo applicabile su scala industriale.
Si tratta dell’imponente progetto Herccules, acronimo di Heroes in Southern Europe to decarbonise Industry with CCUS, il cui kick off è stato avviato oggi 15 febbraio presso il campus di Piacenza del Politecnico di Milano che vede il Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza (LEAP), società consortile partecipata dal Polimi, come coordinatore.
“Della dimensione e consistenza del progetto si ha immediata percezione sia per i numeri che ho citato ma anche dalla distribuzione geografica dei partecipanti del progetto” rimarca Stefano Consonni presidente di Leap nel corso della presentazione alla stampa. “Il progetto finanziato nell’ambito del programma quadro Horizon Europe ha l’obiettivo di dimostrare tutta la catena dei processi della CCUS, carbon capture, utilization and storage. Per provare sia sistemi innovativi di breve e medio termine di cattura sia il trasporto della CO2 catturata e il suo utilizzo e infine lo stoccaggio in due giacimenti nel Mediterraneo. Si tratta di Ravenna, gestito da Eni, e quello di Energean a largo delle coste orientali” conclude Consonni.
Un progetto di CCUS che guarda a diverse tipologie di impianti da cui catturare la CO2
Tra i partner di Herccules, A2A sottolinea le aspettative per il proprio business di un così imponente progetto come sottolinea l’ing. Davide Alberti “A2A crede fortemente che queste tematiche siano da sperimentare per riuscire a scalarle a livello industriale anche sui propri impianti”. E specifica che la multiutility seguirà presso uno dei termovalorizzatori di Milano lo sviluppo del progetto con la speranza di “riuscire ad avere un caso reale dove montare il primo impianto di cattura di CO2”.
E questa è la sfida dei partner industriali riuscire a rendere scalabile a livello industriale l’intero processo di CCUS. “Per garantire questi due elementi non si può che passare per l’applicazione e confronto con altri progetti” spiega l’ing. Francesca Stercal, direttore commerciale di Air Liquide Italia che forte dell’esperienza dell’azienda su altri progetti simili rimarca come “In questo possiamo portare la nostra esperienza con l’ambizione di poter offrire confronto su filiera a 360°”.
L’innovazione sostenibile ala base del futuro dell’industria del cemento
“Stiamo già attuando tutte le misure più fattibili per ottenere sostenibilità nelle prime fasi dei processi” spiega l’ing. Luigi Buzzi, direttore tecnico della società Buzzi Unicem che sottolinea come le tecnologie di cattura siano il prossimo naturale step a cui guarda il comparto. “In questa fase abbiamo diversi progetti di sperimentazione anche in scala pilota. Stiamo terminando il progetto Cleanker, anch’esso cofinanziato Horizon che ha dato dei risultati promettenti. In linea con questa attività la partenza di Herccules viene particolarmente bene. Nel progetto svolgiamo un ruolo significativo di inserimento di un impianto di cattura della CO2 fino al trasporto all’hub di Ravenna in cui avverrà lo stoccaggio geologico. In questo progetto i quantitativi in gioco sono nell’ordine di alcune migliaia di CO2. Il che rappresenta una misura significativa che ci permetterà uno scale up tecnologico per adottare queste tecnologie su scala industriale piena”
D’altronde come rimarca il Dr. Marios Katsiotis Head R&D Titan cement group, azienda greca produttrice di cemento, “è essenziale avete un approccio nuovo e innovativo sull’industria della costruzione e accelerare l’innovazione”.
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