Prende il via MER. Si tratta dell’acronimo di Marine Ecosystem Restoration, ed è il più grande progetto dedicato al mare previsto nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’iniziativa vede ISPRA come soggetto attuatore e il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica come amministrazione titolare del finanziamento di 400 Mln di euro.
Nel complesso si tratta di un’imponente opera di mappatura degli habitat costieri e marini, la protezione dei fondali e il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri.
In linea con la Strategia Europea per la Biodiversità. Azioni per cui è stata acquisita una nuova unità navale oceanografica in grado di sondare i fondali fino a 4000 metri con strumentazione acustica ad altissima risoluzione, Sarà attiva h24 per oltre 200 giornate l’anno, nel periodo 2024-2025-2026.
Le aree in cui agirà il MER
MER si prenderà cura di 15 aree con Posidonia Oceanica da ricostruire e individuerà, per curarne il ripristino, almeno 15 aree dove sono presenti attrezzi da pesca abbandonati. Inoltre si occuperà della mappatura di una superficie stimata di circa 14000 km2, e dei suoi circa 90 monti sottomarini. Le aree di interesse sono: Mar Ligure, l’Alto e il Basso Tirreno, Mar di Sardegna, Mar Ionio ed nel Mare Adriatico meridionale.
Gli interventi di rispristino pianificati si attengono a dei protocolli consolidati, ma su una scala spaziale molto vasta mai tentata prima. Nello specifico riguarderanno i letti ad ostriche nell’Adriatico, le praterie a Posidonia oceanica, o altre fanerogame marine, il coralligeno e le foreste a Cystoseira.
Prevista anche l’istallazione di 13 nuove antenne e la manutenzione di 7 antenne esistenti con una copertura totale di mare di circa 9800 kmq. E la realizzazione di una nuova rete nazionale di boe d’altura per il monitoraggio del moto ondoso, delle correnti marine e dei parametri meteo. Strumentazione che si aggiungerà alla già esistente Rete Ondametrica Nazionale (RON).
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