La centrale di teleriscaldamento di Atmos, società parte del gruppo GETEC e gestore della rete di teleriscaldamento del Comune di Rozzano e il depuratore di Rozzano, uno dei 40 impianti di Gruppo CAP gestiti da CAP Evolution saranno collegate da un progetto sperimentale per ottenere uno scambio di energia elettrica e termica. L’intento è massimizzare il rendimento energetico e l’autosufficienza delle strutture coinvolte.
“Questo progetto si distingue per il suo valore altamente sperimentale e si conferma come esempio tangibile del nostro impegno per un’innovazione sostenibile, in cui la sinergia tra infrastrutture locali contribuisce alla riduzione delle emissioni e all’ottimizzazione delle risorse. Con l’interconnessione tra il depuratore di Rozzano e la centrale di teleriscaldamento di Atmos non solo massimizziamo l’efficienza energetica dei nostri impianti, ma trasformiamo il calore rinnovabile generato dal trattamento delle acque reflue in un valore concreto per la comunità, in linea con i principi dell’economia circolare” afferma Alessandro Reginato, che ha assunto il ruolo di direttore generale di CAP Evolution dal 1° gennaio 2025.
Teleriscaldamento e depuratore sinergia efficiente e circolare
Una sinergia che fa si che siano riconosciute le Garanzie di Origine, come previsto dalla Direttiva Europea sulle acque reflue.
“L’integrazione tra il depuratore di Rozzano e la nostra centrale di teleriscaldamento rappresenta un traguardo significativo nel percorso verso un modello energetico più sostenibile ed interconnesso – sottolinea Giovanni Pontrelli, amministratore delegato di GETEC Italia. – Questo intervento non è solo un esempio di innovazione tecnologica applicata, ma anche un simbolo del valore della cooperazione tra partner diversi per creare soluzioni che portano benefici concreti al territorio.”
Un vantaggio anche per la rete locale che vedrà ricevere la temperatura derivata dalla combustione del biogas prodotto dal digestore di CAP Evolution.
Il prossimo step è nell’utilizzo di pompe di calore per il recupero dell’energia termica residua dell’acqua trattata, con una stima di 9.000 MWh annui di calore rinnovabile addizionale.
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