L’88 per cento delle aziende italiane ritiene che la sostenibilità debba essere alla base di tutte le scelte aziendali. Solo per un’impresa su dieci, tuttavia, il concetto di sostenibilità risulta “molto chiaro”. E solo un’impresa su dieci calcola le proprie emissioni di gas serra. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Ipsos e dal network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), presentata il 10 dicembre alla COP28 di Dubai.
Il ruolo del settore privato
“Il ruolo del settore privato è cruciale, ma è necessario sviluppare e implementare iniziative di supporto che possano guidare le imprese nell’ambizioso percorso verso il Net Zero. Dobbiamo lavorare, da un lato, per consolidare e accelerare i progressi delle aziende virtuose e, dall’altro, per coinvolgere le imprese che non hanno ancora affrontato la questione climatica”. Queste le parole di Marco Frey, presidente UNGC Italia.
Il 64 per cento degli aderenti al network, infatti, ha già definito un programma di mitigazione dei cambiamenti climatici (contro una media nazionale del 22 per cento), mentre il 58 per cento si è posto degli obiettivi di riduzione delle emissioni (a fronte di una media nazionale del 17 per cento).
Le parole del Ministro Pichetto Fratin
I settori maggiormente consapevoli delle sfide di carattere ambientale sono moda, food e utilities. Ed è proprio il settore delle utilities quello impegnato in modo più assiduo e strutturato, sia in iniziative di contrasto al cambiamento climatico, sia in campagne di sensibilizzazione interne rivolte ai propri dipendenti. I principali ostacoli lungo il percorso, a detta delle aziende, sono i limiti economici (34 per cento), la burocrazia (27 per cento) e la mancanza di figure professionali adeguate (27 per cento).
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“A valle dell’impegno già in essere delle grandi aziende, l’obiettivo è integrare le piccole e medie in un percorso di transizione industriale nazionale: questo dovrà tenere conto di misure a supporto che riguardano l’accesso alla finanza e le agevolazioni, il tema delle competenze tecniche e la competitività nel lungo periodo”, si legge infatti nella prefazione della ricerca, a cura del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
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